GOITO «Per il Tibre e tangenziale di Goito solo tutta la politica mantovana ha la possibilità di intervenire sul Ministero delle infrastrutture e trasporti, sul Ministero dell’Economia e delle finanze e di conseguenza sul Cipe perché valutino se ci sono le condizioni concrete per ripartire con il progetto».
Sulle vicende della tangenziale di Goito interviene anche il consigliere di minoranza Mario Cancellieri che ha sempre seguito in prima persona la vicenda, all’indomani della presentazione del piano provinciale delle grandi infrastrutture che contempla anche la questione Tibre.
«Mi fa piacere – precisa Cancellieri – che si riprenda a parlare di Tibre dal momento che tutto è fermo al 2017, quando il ministro Graziano Del Rio spiegò che non esistevano le condizione economiche per completare l’opera. Compreso che il tracciato si sarebbe fermato alle Terre Verdiane per proseguire poi non con l’approdo in terra mantovana e quindi a Nogarole Rocca, bensì con l’aggancio alla Cispadana nella località di Reggiolo.
«Quindi – prosegue Cancellieri – nella vicenda Tibre la politica deve giocare il proprio ruolo e riattivare il progetto come indicato anche a livello europeo nell’ambito del Ten-T quale parte integrante di un asse di rilevanza nazionale ed internazionale. Una volta che la politica ha deciso che il Tibre deve proseguire, senza inficiare il progetto della Cispadana, i due ministeri competenti riaprono un tavolo con Salt per rimodulare sia il progetto autostradale sia il piano finanziario che sono fermi alla delibera del Cipe del 2010.
“Una volta constatato che il Tibre non sarebbe giunto alla sua conclusione mi sono subito attivato, ancora nel 2018, affinché fosse la Regione a prendersi in carico la realizzazione della tangenziale goitese. Ribadisco che importante e fondamentale sarà l’impegno di tutta la politica mantovana a partire dall’onorevole Andrea Dara, componente della commissione infrastrutture e trasporti. Parlando della tangenziale di Goito – prosegue Cancellieri – ringrazio il paziente lavoro svolto dalla consigliera Alessandra Cappellari, dall’assessore regionale Claudia Terzi e ovviamente dal presidente Attilio Fontana, che hanno inserito l’opera nel piano Marshall di Regione Lombardia, per un costo complessivo di 130 milioni».