ROVERBELLA Arrestato a Roverbella un 42enne di nazionalità cinese titolare di un laboratorio tessile. L’arresto durante un’operazione dei carabinieri volta a reprimere lo sfruttamento della manodopera clandestina nel settore della calza.
Ingiusto profitto favorendo la permanenza nel territorio italiano di cittadini stranieri e sfruttamento della manodopera clandestina: questa l’accusa mossa nei confronti del 42enne cinese titolare del laboratorio tessile di Roverbella che i militari della stazione dei carabinieri di Guidizzolo, unitamente a quelli di Volta Mantovana, Piubega, al Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Mantova ed al personale Inail ed Inps, hanno scoperto non essere a norma.
Durante il controllo effettuato all’interno dell’azienda tessile, i carabinieri – coordinati dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Castiglione delle Stiviere, maggiore Simone Toni – hanno, infatti, scoperto la presenza di 12 lavoratori di cui 5 clandestini, privi di regolare contratto, i quali sono poi stati sottoposti al foto segnalamento e successivamente muniti di biglietto d’invito di presentazione presso la questura di Mantova, per l’avvio della procedura di espulsione dal territorio nazionale.
I militari del Nucleo ispettorato del lavoro, hanno, inoltre, provveduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale emettendo, inoltre, sanzioni amministrative per un ammontare di 24mila eurto euro oltre al recupero contributivo in fase di quantificazione.
Il titolare dell’azienda è, invece, stato arrestato e, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto nella camera di sicurezza, in attesa del rito direttissimo già disposto dalla competente autorità giudiziaria. Il laboratorio ed i macchinari lì presenti sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
Nella circostanza, il prefetto Carolina Bellantoni, ha espresso il suo apprezzamento al comandante provinciale dei carabinieri colonnello Fabio Federici per l’operazione compiuta.
