MANTOVA – Se non è maglia nera è maglia grigia con sfumatura tendente allo scuro. Mantova è tra i primi quattro capoluoghi di provincia in Lombardia che ha totalizzato il numero più alto di sforamenti dei livelli di Pm 10 da inizio anno. Con 41 superamenti Mantova è sul terzo gradino del podio regionale dietro Lodi e Brescia, appaiate a quota 42 e Cremona che ha il poco invidiabile onore di guidare questa classifica con 49 superamenti. A volere vedere il bicchiere mezzo pieno va comunque sottolineato che il massimo di 35 giorni all’anno di superamento del limite di 0.50 µg/m³ è stato comunque raggiunto ben oltre la metà del 2021, quando negli scorsi anni questo stesso tetto massimo veniva sorpassato già bei primi mesi dell’anno. C’è però da tenere in considerazione l’effetto lockdown che anche nel 2021 ha esercitato un impatto determinante anche per quel che riguarda il calo dell’inquinamento atmosferico, praticamente l’unico effetto che possa essere ritenuto per certi versi positivo dell’epidemia di Covid. La normativa europea concede al massimo 35 giorni all’anno oltre il limite di concentrazione delle polveri sottili; ecco dunque che anche se in ritardo l’allarme smog è scattato in pieno in tutta la regione, dove sono sei i capoluoghi di provincia che hanno sforato il limite delle 35 giornate. Dopo Cremona, Brescia, Lodi e Mantova, ci sono Pavia (39 superamenti) e Milano (36), seguite a brevissima distanza da Bergamo con 32. La situazione peggiora in provincia, dove nei centri di media grandezza i giorni di superamento dei limiti di Pm 10 sono oltre i 50 da inizio anno. Andando ad analizzare gli ultimi giorni, si nota quasi ovunque una tregua domenica e lunedì scorsi, quando a Mantova erano stati registrate percentuali di micropolveri di 11 µg/m³ (domenica 24) e 25 µg/m³ (lunedì 25 ottobre), mentre martedì e mercoledì le polveri sottili sono tornate a salire fino a superare la soglia dei 50 µg/m³ l’altro ieri. La media cittadina di giovedi scorso è stata di 51 µg/m³ con il picco di 53 µg/m³ in piazzale Gramsci. Una tregua è attesa per il prossimo week-end che con la festività di Ognissanti sarà più lungo del solito. Sul banco degli imputati è il traffico veicolare, come spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: «con uno spostamento della durata di trenta minuti a Milano, ad esempio, la congestione del traffico risulta cresciuta del 19% e i tempi di spostamento incrementati di 15 minuti rispetto al periodo precedente la pandemia».