Festa del 25 aprile, centro destra non invitato

MANTOVA   Non è il momento di strumentalizzazioni politiche con una guerra alle porte dell’Europa, è opportuno semmai ricordare che l’anniversario della Resistenza non è una ricorrenza a cui associare un colore politico. Questa data non deve trasformarsi in terreno di scontro tra partiti politici contrapposti. Deve piuttosto costituire la festa di tutti gli italiani, in nome della Libertà riconquistata, perchè dal 25 aprile nasce la Repubblica italiana del 2 giugno 1946.

Il centro sinistra con il Sindaco Palazzi non perde occasione per creare divisioni e fratture politiche cercando di alimentare inutili polemiche sull’introduzione della canzone “Bella ciao” nel cerimoniale del 25 aprile. Se vuole la introduca, starà poi alla sensibilità di ogni singolo cittadino cantarla ovvero starsene in silenzio. Per noi è più che rappresentativo l’inno di Mameli.

Oggi non pochi italiani vorrebbero svilire questa ricorrenza, o addirittura cancellarla, stendendola sotto un comodo tappeto d’oblio. Alcuni riducendola stoltamente a scontro tra posizioni politiche antitetiche, di destra o sinistra.

Ciò che più stupisce è che, a differenza di tante altre occasioni ed eventi , non sia arrivato ai consiglieri comunali di centro destra né l’invito a partecipare alla manifestazione né tantomeno il programma della giornata. E’ la prima volta che accade.

Di prassi il Presidente del Consiglio Comunale ci invita alla presentazione di libri, di mostre e di eventi istituzionali. Per la festa della Liberazione non è arrivato alcun messaggio formale ed informale. Non sappiamo se sia una banale dimenticanza o una spiacevole esclusione alimentata dalle polemiche politiche degli ultimi giorni. Di certo non siamo degli scalda sedie.

Rimane il fatto che non parteciperemo all’evento dato che ci hanno insegnato sin da ragazzini a non presenziare negli ambienti in cui non siamo ben voluti. Per noi rimane comunque e sempre la festa della Libertà e del sacrificio di tanti italiani e stranieri che ci hanno permesso di liberarci dal nazifascismo.

Stefano Rossi- Pierluigi Baschieri