SAN BENEDETTO – Il “day after” è stato, e non poteva essere diversamente, foriero di polemiche: la decisione della Provincia di Mantova – che ha portato, a supporto del proprio parere, una perizia fatta da un gruppo di esperti – non ha incontrato, eufemismo, il favore del territorio e dal sindaco Roberto Lasagna passando per le associazioni, le critiche alla decisione di non realizzare il by-pass golenale e di procedere con un progetto che prevede la chiusura al traffico per tre mesi (presumibilmente da fine marzo a fine giugno 2020) è stata accolta da un coro di critiche. A cominciare dal sindaco di San Benedetto che ha confermato la sua intenzione di scrivere a Palazzo di Bagno per chiedere con urgenza – al massimo entro sette giorni – la copia del progetto esecutivo di risistemazione del tratto del ponte che supera la golena: «Chiederò anche ulteriori delucidazioni sul parere del pool di esperti e perchè non sia stato chiesto un parere ad Aipo – spiega Lasagna – Mi chiedo inoltre che condivisione vi sia quando non vengono chiamati a confrontarsi con la Provincia tutti i sindaci del territorio interessato e i due sindaci convocati (Lasagna e il sindaco di Bagnolo ndr) vengono messi di fronte a una decisione già presa. Inoltre, visti tutti i ritardi al cronoprogramma che ci sono stati, l’ipotesi dei tre mesi non ci risulta credibile». Molta delusione anche dai rappresentanti del Comitato “Vogliamo il Ponte” che puntano l’indice contro la perizia: «Vorremmo capire perchè si parla di pericolo di allagamento addirittura due volte all’anno in un’area che non è stata allagata, in caso di piena, neanche una volta negli ultimi quindici anni. Tagliare il territorio in due è deleterio per tutti». Anche “Potere al Popolo” è critico è invita «tutti, Sindaci, Comitato, associazioni di categoria, a fare fronte comune perché in questi giorni si decidono i prossimi decenni del ponte e non siamo disposti a cedere di fronte ad una palese ingiustizia». (n.a.)