Rivarolo: manifesti elettorali in ritardo, Mazza chiama il Prefetto

RIVAROLO MANTOVANO Diventa sempre più calda l’atmosfera a Rivarolo Mantovano in vista delle elezioni amministrative dei prossimi 8 e 9 giugno. Una nuova polemica si alza, infatti, dal gruppo della candidata sindaco Maria Teresa Mazza che lamenta ritardi da parte del Comune nell’esposizione dei tabelloni elettorali. Nel mirino di Cambiamo Insieme, però anche i volantini elettorali del sindaco uscente e candidato Massimiliano Galli che, a detta della sfidante, sarebbero stati distribuiti anche nelle attività commerciali nonostante vietato dalla legge.
In attesa dell’assemblea pubblica fissata per domani, 30 giugno, alle ore 21 nella sala polivalente in cui Maria Teresa Mazza e la sua squadra incontreranno i cittadini prima della chiusura della campagna elettorale non mancano ancora polemiche in vista delle elezioni. A creare discordia, questa, volta sono i manifesti elettorali per cui il Comune di Rivarolo Mantovano non avrebbe rispettato le tempistiche e le normative in vigore. «I tabelloni elettorali – spiega la candidata di Cambiamo Insieme – sono stati collocati solamente sabato dopo una nostra segnalazione al Prefetto che a sua volta ha sollecitato il Comune». Un ritardo che si aggiunge, a detta di Mazza, alle tante vicende che già hanno caratterizzato questi mesi pre-elettorali dove le polemiche erano iniziate già dopo il diniego da parte dell’amministrazione comunale all’uso della sala di Palazzo del Bue in quanto, come poi rimarcato dalla giunta, occupata per l’allestimento delle urne. «I tabelloni – prosegue Mazza – devono essere collocati trenta giorni prima delle elezioni, quindi ben prima dello scorso sabato».
I problemi legati alla campagna elettorale non finiscono, però qua: critiche sono state sollevate dalla candidata sindaca anche in merito ai volantini relativi agli incontri della lista del sindaco uscente Galli. Manifesti che, dice Mazza, sono stati distribuiti anche in banche ed esercizi commerciali nonostante non sia consentito dalla normativa: «stanno facendo azioni scorrette, siamo sempre costretti a far intervenire Enti superiori», conclude la candidata.