SAN GIORGIO Tempo pieno gestito dalla scuola che prevede un laboratorio di altre esperienze correlate con la “normale” attività disciplinare, che tenda a trasformare il tempo scolastico in una dimensione di partecipazione più viva, più partecipata, più aperta sia verso gli interessi “esterni” che verso una pratica di dialettica gioco- impegno-studio, oltre che favorire un più dolce apprendimento, così da implementare l’inclusione sociale e scolastica in quei bambini che faticano a sostenere ritmi troppo serrati.
E’ questa in sintesi la richiesta avanzata dai rappresentati dei genitori dell’istituto comprensivo di San Giorgio, portavoce delle famiglie con figli che frequentano la scuola primaria “Rita Levi Montalcini” di San Giorgio. Su 90 alluni frequentanti, ben 50 sono quelli per i quali i genitori hanno mostrato la necessità del tempo pieno.
“Attualmente nel comune di San Giorgio Bigarello il tempo pieno 40 ore è presente in via sperimentale, e quindi non ufficialmente confermato, solo nella classe prima presso la scuola primaria Trivulzio di Belgiojoso, frazione di Gazzo – si legge nella lettera inviata all’ufficio scolastico Lombardia, alla Provincia di Mantova e al Comune di San Giorgio Bigarello -. Nella stessa scuola, si è attivata una classe seconda con un rientro di 2 pomeriggi, mentre le classi 3°, 4° e 5° implementano l’orario antimeridiano. La scuola primaria di San Giorgio, Rita Levi Montalcini, la più grande in dimensioni, pur potendo sfruttare locali dedicati adibiti a palestra e mensa, non ha ad oggi nessun rientro pomeridiano, applicando l’orario antimeridiano in tutte le sezioni e le classi. Dalle informazioni emerse con il costruttivo e continuo confronto con la scuola, il Comune e la rete
ormai consolidata delle famiglie, si evince che sono quasi una novantina i bambini che per l’anno scolastico 2022/2023 si sono iscritti al primo anno della primaria all’istituto scolastico di San Giorgio, e circa 50 sono quelli per i quali le famiglie hanno mostrato e indicato la necessità del tempo pieno. Il gap lasciato dalle istituzioni è quindi stato colmato storicamente con la formazione di associazioni che sviluppano un servizio di post-scuola, per circa 100 iscritti. Le associazioni attualmente coinvolte hanno costi che superano i 1700 euro/anno a bambino, arrivando ai 2600 euro/anno se si sommano quelli relativi ai pasti. Si tratta di cifre importanti, tenendo inoltre in considerazione che lo stipendio medio della zona è di 1500 euro/mese (dati 2020, fonte l’Osservatorio Jobpricing), non permettendo di fatto l’accesso a molte famiglie, pur avendone necessità. A fronte di tutto questo chiediamo che venga intavolato un confronto sia con la dirigenza dell’Istituto xomprensivo San Giorgio, nella figura di Monica Carta e con il Comune di San Giorgio, nella figura dell’assessore Patrizia Modena, che si sono mostrati sin da subito disponibili e recettivi”.