Famiglia di Formigosa intossicata dal monossido: in sei al Poma, due sono bambini

L'ospedale Carlo Poma di Mantova

MANTOVA –

Con tutta probabilità, anche se gli accertamenti per individuare l’esatta causa dell’incidente sono tuttora in corso, avevano lasciato acceso un braciere oppure una stufetta a gas per difendersi dal freddo ma a conti fatti, quella decisione, avrebbe potuto portare a conseguenze ben più drammatiche di quelle effettivamente registrate. Tragedia sfiorata l’altra notte alle porte del capoluogo in un appartamento di via Giulio Vivanti a Formigosa. Un’intera famiglia di cittadini extracomunitari ha infatti rischiato di morire a causa delle esalazioni da monossido di carbonio sprigionatesi all’interno della loro abitazione. Alla fine sono state sei le persone ricoverate all’ospedale cittadino a causa di un principio di intossicazione, tra cui un bambino di 8 e una bimba di 1. L’allarme è scattato poco dopo le 23.30: ad allertare il 118 gli stessi residenti, svegliatisi improvvisamente in preda a giramenti di testa, nausea e senso di stordimento. Sul posto le ambulanze di Porto Emergenza e Soccorso Azzurro. I sanitari, appena entrati nell’appartamento, hanno trovato tre persone stese a terra coscienti ma con gli inconfondibili sintomi d’intossicazione. Da qui la richiesta d’intervento diramata anche a forze dell’ordine e vigili del fuoco con questi ultimi impegnati, una volta giunti nell’alloggio, nel rilevare con apposita strumentazione l’effettiva presenza di monossido di carbonio. Riscontrata la saturazione dell’aria i pompieri hanno quindi provveduto ad arieggiare e risanare gli ambienti come da prassi. I due bambini sono stati ricoverati al pronto soccorso pediatrico del Carlo Poma in codice giallo. Nella mattinata di ieri in ogni caso sono stati dimessi assieme agli altri quattro componenti della famiglia. Un pericolo silenzioso quello dell’intossicazione da monossido che purtroppo nelle ultime settimane non ha mancato di causare altri malori. Solo pochi giorni fa infatti, una coppia di indiani residenti ad Acquanegra sul Chiese era finita in ospedale proprio a causa delle esalazioni sprigionate da due stufette a gas.