MANTOVA – Se l’offerta formativa è ancora in fase di definizione, per quanto riguarda il piano di dimensionamento della rete scolastica – lo strumento attraverso il quale gli Enti locali propongono, con cadenza annuale, l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole al fine di avere istituzioni scolastiche con una popolazione definita dal legislatore come ottimale – sono due le novità sostanziali che entreranno in vigore dall’anno 2024/2025. La prima, come anticipato alcuni giorni fa dalla Voce e confermatoci dal vicepresidente della Provincia Massimiliano Gazzani, concerne l’accorpamento dell’istituto comprensivo di Pegognaga, che perderà così l’autonomia, a quello di Gonzaga.
«Una scelta non più rimandabile, in quanto il Comprensivo di Pegognaga era già in deroga da due anni e avendo una popolazione scolastica inferiore alla soglia dei 600 iscritti si è giocoforza dovuto accorpare a quello vicino di Gonzaga». Si tratta di numeri previsti dalla normativa e nemmeno il criterio correttivo introdotto dalla Regione Lombardia (il mantenimento dell’autonomia in caso di un sottodimensionamento inferiore al 3% della soglia minima) ha potuto evitare l’accorpamento.
Dal tavolo consultivo convocato dalla Provincia è emerso anche l’“ingresso” della scuola dell’infanzia parrocchiale-paritaria di Monzambano, sempre con decorrenza 2024-2025, nel medesimo istituto comprensivo.
Matteo Vincenzi