ASOLA Una storia come tante. Una storia di disperazione e di difficoltà, che vede protagonista un richiedente asilo di trent’anni originario del Mali. Due viaggi della speranza, via mare, per raggiungere l’Italia; entrambi i genitori persi ancora tempo fa. E, nel Mali, a migliaia di chilometri di distanza, anche una figlia piccola. Una situazione difficilissima che stava spingendo il giovane a farla finita. Tanto che il 30enne è stato salvato solamente dal provvidenziale intervento dei carabinieri Riccardo Galletti, comandante della stazione di Asola, e dal vicebrigadiere Franco Guido. I due militari erano intervenuti sul posto, chiamati dai passanti: il giovane del Mali, infatti, deciso a togliersi la vita, era già sospeso nel vuoto di là dalla ringhiera del ponte, alla quale era appeso con le mani. Capita la gravità della situazione, i due militari asolani hanno intavolato con il ragazzo una lunga trattativa, durante la quale il 30enne ha spiegato ai militari tutte le difficoltà della propria vita, oltre a spiegare di essere in quel momento in preda ad una forte emicrania che gli avrebbe fatto sostanzialmente perdere il senno. Dopo aver rifiutato l’intervento del 118, il 30enne alla fine si è lasciato avvicinare dai carabinieri che l’hanno tratto in salvo. Alla fine il giovane è stato accompagnato alla stazione dei treni per fare rientro alla propria abitazione, fuori provincia.