Troppi sfratti in città: Sinistra italiana fa leva sul governo nazionale e su quelli locali

MANTOVA – La provincia va in controtendenza rispetto i dati nazionali per quando riguarda il disagio abitativo: 370 sfratti (+3,35%) sul 2018 di cui 353 sentenze emesse per morosità e 17 per finita locazione. Le richieste di esecuzione sono state 1299 (+32,69%) e gli sfratti eseguiti dalla forza pubblica 203 (+51,49%). «Dati in controtendenza rispetto a quello nazionale – commenta il segretario di Sinistra italiana  Fausto Banzi – e bene abbiamo fatto a richiedere alla Prefettura il blocco degli sfratti a inizio epidemia. Per far fronte allo stato di necessità di bisogni abitativi per gli strati popolari in difficoltà, il Parlamento ha approvato due risoluzioni che dovranno trovare soddisfazione nel bilancio di previsione 2021».
Banzi richiama a un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale. «L’innovazione è quella di non consumare suolo ma di recuperare immobili pubblici o privati dismessi. In Italia abbiamo tra le 600 e le 800mila famiglie morose sia incolpevoli che no, che non ricevono contributi e che rischiano di trovarsi davanti ad uno sfratto. A Mantova città, con l’amministrazione comunale siano riusciti a contrastare gli sfratti nel comparto di edilizia popolare grazie a interventi di bilancio e a progetti di aiuto alla gente in difficoltà».
Resta aperto il dilemma degli sfratti nel mercato privato spesso sconosciuti all’amministrazione. «Servono comunque interventi del Governo con fondi a sostegno del piano pluriennale per l’edilizia popolare che consentirebbe oltretutto una ripresa economica nel campo dell’edilizia e quindi del lavoro».