Calcio a 5 serie A – Despotovic: “Il mio Mantova non ha paura di nessuno”

savia

MANTOVA E’ partito il countdown per l’inizio del nuovo campionato di Serie A di Calcio a 5. Sabato il grande vernissage nell’adunata di Salsomaggiore Terme: weekend ricco di match e per il Saviatesta Mantova esordio da brividi contro Pesaro, una delle candidate allo scudetto. Ne parliamo con il tecnico croato dei biancorossi,  Frane Despotovic.

 Mister, come arriva la squadra alla prima di campionato?
«Siamo molto curiosi. Ci dobbiamo armare di tanta calma e fare quello che abbiamo provato in queste settimane di lavoro. Sappiamo che sarà complicato, ma noi proveremo a vincere».

 Come ha visto il Mantova nelle amichevoli?
«La squadra sta bene. Abbiamo fatto le prove generali per vedere come assemblare questo gruppo, che si è rinnovato nel corso dell’estate».

 Come proverà a motivare i suoi giocatori in settimana?

«Ai ragazzi ho detto che noi siamo importanti. Massimo rispetto per l’avversario, ma non dobbiamo avere paura».

 Che idea si è fatto di questa Serie A?
«Molte squadre le conoscevo già. In generale le società hanno dovuto cambiare parecchi giocatori a causa del Covid. Penso che sarà un campionato strano».

 I nuovi giocatori, molti suoi connazionali, come si stanno inserendo in questa realtà?
«Il fatto che ci siano tanti croati può essere un vantaggio per me. Di questo devo ringraziare la società. Si stanno ambientando bene, anche perché conoscono le dinamiche del mio lavoro. Sanno cosa voglio».

Arriva anche Petrov?
«Sì, può arrivare, la situazione si è sbloccata, ma non sappiamo ancora quando. Ci vorrà del tempo».

 Quanto pesa l’eredità di un tecnico vincente come Pino Milella?
«Lo ammetto, un po’ di responsabilità c’è. Vorrei continuare quello che lui ha fatto in passato».

 Quali obiettivi può raggiungere questo Mantova?
«Dobbiamo pensare al massimo dei risultati. Io voglio arrivare ai playoff».

 Come ti trovi a Mantova?
«E’ una città fantastica. In Italia ho vissuto a Cagliari, lì ho imparato la vostra cultura. Qualcosa insomma già conoscevo. E i mantovani sono eccezionali».