SABBIONETA Mentre si attende di capire se a che opunto è il contagio da Coronavirus, ci si interroga anche sulle future sorti riservate al turismo, che per molte realtà del nostro paese costituisce una componente essenziale. È così anche per la Piccola Atene, che coi palazzi e i musei chiusi è ormai semi deserta, orfana dei visitatori che ne animavano le strade e le piazze. Impossibile, al momento, fare delle previsioni. È facile intuire, tuttavia, che i normali flussi turistici non ricominceranno come nulla fosse al termine della pandemia.
Cosa aspettarsi, dunque, in questo 2020? Il neosindaco di Sabbioneta Marco Pasquali, che ha messo a bilancio importanti risorse per l’anno in corso, spiega: «Per ora preferisco non sbilanciarmi. Dico solamente che il danno sarà immenso e attualmente non è calcolabile. Per la nostra città posso dire che circa duemila persone già prenotate hanno disdetto subito, appena è scoppiato il contagio. Impossibile computare le mancate prenotazioni, che sicuramente ci sarebbero state in questo periodo, e numerose in condizioni normali. Ormai attendiamo fiduciosi l’autunno, dando per persa la stagione primaverile. Dispiace molto, perché i dati del periodo natalizio ci davano il doppio delle presenze rispetto allo scorso anno. Speriamo che vengano prorogate certe situazioni, che di fatto ora sono come congelate. Penso, ad esempio, a Parma capitale italiana della cultura, da cui ci aspettavamo diversi benefici. L’auspicio è che rimanga tale anche nel 2021, visto il legame che si è venuto a creare con la città emiliana».