Quando si parla di Cryotherapy si sta parlando di Crioterapia, prima di parlarne partiamo dall’eti mologia del termine: deriva dal greco antico e significa letteralmente “cura con il freddo”. La crioterapia attualmente s’inserisce tra i nuovi metodi di cura, fioriti negli ultimi decenni per il trattamento di alcune condizioni estetiche e mediche. In realtà, la crioterapia ha origini antichissime: le proprietà terapeutiche del freddo, sono note all’uomo sin dai tempi più remoti, ma evidentemente si sono dovuti attendere decine e decine di anni per stabilire e dimostrare che la terapia del freddo, se usata correttamente, può risolvere moltissimi disturbi. Il suo utilizzo più conosciuto è il trattamento di disturbi dermatologici di media entità come verruche, acne, angiomi, cicatrici, chetoidi, neoplasie e melanomi.
Ma attenzione quella che vedete attualmente spopolare sui social, motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo, è uno specifico ramo della crioterapia cioè la CRIOTERAPIA SISTEMICA (esistono altre due tipologie chiamate GENERALE e LOCALIZZATA), non pensate sia un trattamento frivolo, si tratta di medicina al 100%. La crioterapia sistemica (anche conosciuta come Whole Body Cryotherapy o WBC) è una particolare tecnica crioterapica impiegata per lo più in ambito estetico e sportivo, anche se, ultimamente, diversi medici ne propongono un utilizzo anche in ambito medico. Questa tipologia di crioterapia viene utilizzata in campo sportivo per ridurre il dolore e l’infiammazione in caso di traumi, infortuni, rigidità e sovraccarico muscolare e tendineo. Inoltre, come accennato, la crioterapia sistemica trova impiego anche in ambito estetico (utilizzo che, tuttavia, è diffuso soprattutto negli Stati Uniti) dove viene sfruttata per mantenere la pelle giovane.
La crioterapia sistemica può essere effettuata sostanzialmente mediante: 1) Una criocamera a due stanze: la criocamera a due stanze si costituisce di una prima camera in cui la temperatura è a -60°C e di una seconda camera all’interno della quale la temperatura scende a -130°C. Il paziente dovrà entrare nella prima camera rimanendovi per trenta secondi; trascorso questo breve lasso di tempo il paziente passa alla camera successiva all’interno della quale può rimanere per al massimo tre minuti (il tempo di permanenza verrà deciso dal medico). Le basse temperature sono raggiunte mediante l’uso di azoto liquido (-196°C) contenuto in appositi serbatoi. 2) Una criosauna: la criosauna, invece, è costituita da una sorta di cilindro nel quale è possibile ospitare una sola persona per volta. Tuttavia, si ritiene che l’uso della criosauna sia meno sicuro rispetto alla criocamera a due stanze.
La pratica della crioterapia può interessare diversi distretti dell’organismo, per questo è una tecnica che presenta molte sfaccettature e che può essere utilizzata per trattare diversi tipi di disturbi. Ad esempio a livello vascolare, la crioterapia ad applicazione topica provoca costrizione dei vasi ematici superficiali, a cui segue una successiva e quasi immediata vasocostrizione sistemica. Tale effetto è stabile fino al raggiungimento dei 15°C, mentre sotto questo limite l’effetto risulta opposto: s’instaura così una vasodilatazione e i nervi non sono più in grado di trasmettere il segnale di freddo (blocco delle fibre nervose). Mentre a livello muscolare, la terapia del freddo è utile per rilassare il tessuto e sciogliere i muscoli. Anche in questo caso, l’effetto della crioterapia è duplice e complementare: il muscolo può rispondere con un aumento o con una diminuzione di tono. Ciò dipende dal tempo di applicazione del freddo nella zona interessata: se l’applicazione del ghiaccio è di breve durata si assiste ad un aumento del tono muscolare, viceversa nel caso in cui l’applicazione sia prolungata.
Attenzione alle mode, non fatevi ingannare da ciò che vedete su Instagram: attualmente, sono diversi i tipi di crioterapia disponibili per trattare i più diversi disturbi, da quelli prettamente estetici, passando per i disturbi ossei e muscolari, fino ad arrivare al trattamento di patologie e affezioni anche molto gravi, come, ad esempio, alcuni tipi di tumori cutanei. Non è una moda, ma un trattamento serio a cui sottoporsi. In linea di massima, possiamo affermare che i principali tipi di crioterapia oggi impiegati sono la crioterapia generale, quella localizzata e quella sistemica. No nostante tutte le tecniche crioterapiche si avvalgano dell’utilizzo del freddo, sono molto diverse tra loro: la crioterapia generale è una tecnica molto delicata, effettuata in concomitanza con l’ane stesia totale del paziente, mentre la crioterapia localizzata è molto più semplice ed è utilizzata applicando direttamente il ghiaccio nella parte lesa per diminuire l’infiammazione ed attenuare il dolore mentre quella sistematica che tanto vedete utilizzare da personaggi famosi sono felice di avervela potuta illustrare sinteticamente.