Bullismo e cyberbullismo, il progetto “Bullistop” della scuola Sacchi ha colto nel segno

MANTOVA –  l 61% dei giovani afferma di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo nel 2020, e il 68% di esserne stato testimone. Sei adolescenti su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online e l’incubo maggiore per le ragazze è il Revenge porn (52,16%). Nel fatidico anno del Covid, inoltre, il 93% degli adolescenti ha affermato di sentirsi solo. Ragazzi e ragazze esprimono sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze segnala il forte disagio provato dal ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online. Dall’altro lato l’8,02% delle ragazze ammette di aver compiuto atti di bullismo, o cyberbullismo, percentuale che cresce fino al 14,76% tra i ragazzi. Alla luce di questi dati allarmanti che evidenziano la persistenza di quella che può essere considerata una vera e propria piaga sociale è importante che le istituzioni scolastiche attivino dei progetti di sensibilizzazione, tesi ad arginare la spinosa problematica e a fare opera di prevenzione, attenendosi alle preziose linee guida contenute nella legge 71 del 2017. A tal proposito la scuola secondaria di primo grado “Sacchi” ha attivato per il corrente anno scolastico il progetto “Bullistop”, coordinato dalla referente di istituto addetta alla prevenzione di bullismo e cyberbullismo Maria Teresa Murgese. Rivolto a tutte le classi prime, l’iniziativa ha visto la partecipazione diretta di un esperto della problematica, il giornalista e docente Nicolò Barretta, autore del racconto semi-autobiografico ad alta leggibilità “Un conduttore in cattedra” (Edizioni Unicopli, 2016), che ha trasmesso agli studenti la sua esperienza di vittima di bullismo, in un’epoca (la fine degli anni ’90) in cui il fenomeno era trascurato e non era oggetto di campagne di sensibilizzazione, come invece fortunatamente, avviene oggi. L’iniziativa, avviata alla fine di gennaio e conclusasi da poco è consistita in una serie di interventi in aula in cui la referente e l’esperto si sono confrontati direttamente con gli allievi proponendo loro una serie di attività interattive, volte a favorire il dialogo e a far emergere riflessioni personali, suddivise su 4 piani: cognitivo, emotivo, etico e pratico. Spiccata la partecipazione degli alunni che hanno colto l’opportunità di dialogare e di interagire su problematiche come quelle del bullismo e cyberbullismo che causano ancora oggi importanti ferite in chi le subisce. Nel corso della discussione sono emerse testimonianze dirette da parte dei discenti e non sono mancate domande a Barretta che non si è sottratto nel rivelare dettagli spiacevoli del suo passato, lanciando al contempo un messaggio carico di speranza.