SANREMO Da Fiorello-prete a Fiorello-Maria De Filippi. Clima da villaggio vacanze nel Sanremone di Amadeus dove il Fiore nazionale è l’indiscusso “one man show”, capace persino di chiamare sul palco dell’Ariston il numero uno del tennis mondiale Nole Djokovic per fargli intonare “Terra promessa”. Se la gara è il punto fievole del Festival (i primi “Big” si esibiscono mediamente non prima delle 21.50 e comunque, detto in tutta franchezza, nessuna delle canzoni resterà nella storia della kermesse), il contorno è da applausi. A trainare è come sempre l’effetto nostalgia. Al Bano e Romina Power e i Ricchi e Poveri, tornati in quattro dopo la lunga separazione, hanno fatto cantare tutto l’Ariston. Giusto così. In generale lo spettacolo piace. E sono arrivati anche i primi dati dello share a confermarlo: la puntata inaugurale ha chiuso con il 52,2%, il migliore dal 2005, con 10 milioni e 58mila spettatori di media. Ma ieri è stata la serata di Junior Cally, il discusso trapper al centro di un caso nazionale (e pure politico) per un verso nel brano “Strega” del 2007 dove usava parole violente e volgari nei confronti delle donne. La sua “No Grazie” è in fondo alla classifica, segno che non sempre bastano le polemiche (o una maschera) per lanciare un artista. Piacerà ai critici anti-sovranisti, non al pubblico del Festival, che si è già pronunciato dedicandogli un… “No, grazie”. Di seguito, la classifica parziale dopo due serate: 1) Francesco Gabbani; 2) Le Vibrazioni; 3) Piero Pelù; 4) Pinguini Tattici Nucleari; 5) Elodie; 6) Diodato; 7) Irene Grandi; 8) Tosca; 9) Michele Zarrillo; 10) Levante; 11) Marco Masini; 12) Alberto Urso; 13) Giordana Angi; 14) Raphael Gualazzi; 15) Anastasio; 16) Paolo Jannacci; 17) Achille Lauro; 18) Enrico Nigiotti; 19) Rita Pavone; 20) Riki; 21) Elettra Lamborghini; 22) Rancore; 23) Bugo e Morgan; 24) Junior Cally.
Matteo Vincenzi