MANTOVA Uno scenario che sembra ormai inevitabile, si sta concretizzando e assumerà nei prossimi giorni i crismi dell’ufficialità: per il calcio dilettanti, la stagione 2019/2020 è finita lo scorso 16 febbraio, quando si è disputata l’ultima giornata di campionato. L’escalation di contagi del coronavirus ha sostanzialmente messo la parola “fine” a qualsiasi possibilità di ripartenza. Ieri il Crl ha applicato quanto scritto nell’ultimo Decreto del Governo in materia sanitaria: niente allenamenti, nè partite ufficiali fino al prossimo 3 aprile, a causa delle gravi restrizioni imposte. Insomma: la pietra tombale sull’attività 2019/2020. Del resto, la grave situazione del nord Italia non poteva lasciar presagire niente di diverso. Riprendere la stagione ai primi di aprile, con sei turni da calendariare durante la settimana, sarebbe impensabile, per categorie che vedono sul rettangolo verde ragazzi che al mattino hanno una normale attività lavorativa. Impraticabile anche l’ipotesi di prolungare la stagione sino a giugno inoltrato (in casi estremi si può recuperare le giornate perdute purchè si giochi entro il 30/6): in primo luogo sarebbe un rischio tutt’altro che calcolato, visto che non si sa quando finirà l’emergenza vera e propria, in secondo luogo allungare l’attività comporterebbe ulteriori costi che le società difficilmente si sobbarcherebbero.
«Ci siamo adeguati da subito, come doveroso, a tutte le disposizioni di legge che si sono succedute dal 23 febbraio ad ora – questa la dichiarazione ufficiale del presidente del Giuseppe Baretti – e così proseguiamo. In questo momento, in cui gli interessi dei cittadini lombardi, e non solo, devono essere rivolti alla tutela della propria e altrui salute, mi permetto di raccomandare a tutti i dirigenti e tesserati di osservare scrupolosamente il divieto assoluto di disputare partite, anche amichevoli, e allenamenti. Domani (oggi ndr) prenderò parte, anche se a distanza, al consiglio direttivo nazionale della Lega Dilettanti per riferire la situazione della Lombardia. Successivamente e in base all’evolversi dell’attuale emergenza valuteremo ogni ulteriore decisione circa l’attività». Insomma, tradotto in parole povere: in base a quanto emergerà nel consiglio direttivo della Lega Dilettanti, il Crl deciderà se ci saranno o meno le condizioni per provare a concludere questa stagione. Difficile, difficilissimo. Anche perchè lo stop agli allenamenti significa la totale impossibilità di riprendere in tempi ragionevoli l’attività agonistica, anche se il virus sparisse di colpo dai nostri confini alla mezzanotte del 4 aprile.
Meglio dunque un colpo di spugna generale (tutte le nostre big sono d’accordo): l’eventualità di un’interruzione anticipata non è chiaramente contemplata dai regolamenti, ma si va verso l’annullamento dei risultati sin qui conseguiti, mantenendo inalterati gli organici, fatte salve rinunce o fusioni. Ci sarà, di conseguenza, anche la cancellazione, dell’attività giovanile di quest’anno. Sperando di potersi dare appuntamento a qualche torneo estivo. Quando accadrà, sarà il segnale che il peggio è davvero passato.