ROMA Importante apertura sul fronte della riforma dello sport, che preoccupa non poco le società sportive dilettantistiche, da parte del presidente Figc Gabriele Gravina. Nuovi adempimenti burocratici, abolizione totale del vincolo (compensato solo da alcuni parametri tutti da verificare) nuove figure da retribuire in alcuni casi con l’aggravio di contributi Inps sono solo alcune delle preoccupazioni, legittime, che ormai da quando la legge è stata presentata (ormai quasi 4 anni fa) pende come una spada di Damocle sul futuro del movimento. Mediazioni ne sono state tentate, anche se, come sempre detto sia dalle società, sia dal Comitato, molto c’è da fare, specialmente perché ogni disciplina ha le sue specificità e i suoi meccanismi.
Nel calcio, ad esempio, calibrare male i corrispettivi di formazione avrebbe rischiato di nuclearizzare i settori giovanili (o far rincarare le quote di partecipazione nel calcio di base: un disastro). Anche la questione del giusto compenso per i giovani ceduti a società professionistiche è sacrosanta. Ma tante altre sono sul campo, e l’impegno del presidente della Federazione è un passo importante. Una voce autorevole (e con maggior potere contrattuale) per tutelare un movimento da un milione di tesserati. Possiamo dire: “era ora”.
«Sul tema della riforma del lavoro sportivo, il presidente federale ha sottolineato la volontà di aggiornare nella riunione del prossimo 4 agosto l’impianto delle nuove norme per affrontare alcune criticità emerse dopo le prime settimane di applicazione – si legge nel comunicato della Figc -. L’obiettivo è creare un nuovo equilibrio del sistema a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 36/2021 che ha determinato l’abolizione quasi totale del vincolo sportivo e la conseguente rivisitazione (interna alla Federazione) del meccanismo dei premi di formazione tecnica. Gravina ha ribadito la massima attenzione verso il mondo dei Dilettanti e ha invitato tutte le componenti a riunirsi in maniera permanente per rivisitare al meglio l’impianto normativo (in particolare, la previsione dei premi di formazione tecnica anche per il tesseramento biennale da giovane di serie e la definizione di accordi collettivi in ambito dilettantistico che siano semplici, flessibili e assolutamente rispettosi delle peculiarità dei diversi livelli della Lnd), a garanzia dell’impegno e dello sforzo che le società dilettantistiche profondono, in particolare per il calcio giovanile». Fin qui l’impegno formale, che ci auguriamo si trasformi in fatti concreti molto presto.