CASTEL GOFFREDO «E’ stato un colpo al cuore dover mettere nero su bianco il mio addio dopo una vita qui» dice Lorenzo Bonizzi, classe 1994, portiere della Castellana. Otto stagioni a Castél per il ragazzo di Marmirolo, un’intera carriera che ha visto tre categorie: D, Eccellenza e Promozione, e una parentesi lontano dal Comunale, quella vissuta con i veronesi del Vigasio.
«Ora lavoro in uno studio di commercialisti a Verona e la mia attività è scandita dalle scadenze – spiega Bonizzi -: impossibile garantire l’adeguato impegno a mister Alessandro Cobelli e alla società goffredese, che mi ha dato tanto. Anche per rispetto ho dovuto dire basta. Qui ho passato otto stagioni fantastiche: quattro in D, tre in Eccellenza, una in Promozione. Se dovessi scegliere un solo momento bello sarei in difficoltà, ma dico la partita che ci garantì la salvezza all’ultima giornata in D, nel 2013/14, contro il Piacenza. C’erano 300 tifosi ospiti, lo stadio pieno. Loro erano secondi e dovevano vincere per garantirsi la piazza d’onore. Vincemmo 2-0 e ci salvammo. Ricordo la festa grande per una salvezza meritatissima sul campo». La domanda successiva riguarda le persone con cui ha legato di più nella lunga avventura biancoceleste: «Nominarne alcuni sarebbe poco rispettoso per tutti gli altri: voglio solo ringraziare tutta la società – dice Bonizzi – la dirigenza e gli allenatori che si sono succeduti. Ma anche e soprattutto i compagni di squadra».
Ora per Lorenzo il futuro calcistico è incerto, ma la carriera probabilmente non si chiuderà qui: «Dovrei trovare una squadra che possa fare al caso dei miei impegni, magari nel Veronese o nel Mantovano, in categoria inferiore. Non vorrei finire la mia carriera a 26 anni: il calcio è solo un gioco ma è parte della mia vita ed è una delle mie passioni».
Insomma, potremmo vedere un portiere di grande spessore come Bonizzi volare tra i pali di compagini partecipanti alle categorie inferiori, pronto ancora a fare la differenza come l’ha sempre fatta a Castel Goffredo. (gluc)