Pugilato – Boxe Mantova, Falavigna: “Spero di riaprire la palestra la settimana prossima”

La Boxe Mantova all'esterno della palestra Boni

MANTOVA Ieri nella Regione Lombardia è stato dato il via libera all’apertura di palestre, piscine e parchi di divertimento. Anche i ragazzi della Boxe Mantova non hanno voluto mancare all’appuntamento, dopo tre mesi di lontananza forzata e allenamenti casalinghi, nonostante per la verità le porte della “Boni” di via Luzio siano rimaste off limits. Il maestro e delegato Fpi per Mantova Bruno Falavigna, e una quindicina di ragazzi e collaboratori, si sono ritrovati all’esterno della palestra per valutare la situazione e capire quante chance ci potranno essere per una prossima riapertura. I pugili e gli appassionati non vedono l’ora di tornare a praticare quell’arte che più amano, ma Falavigna deve fare attenzione e mettere un freno. «Siamo giusto qui fuori, tutti con la mascherina – ha dichiarato ieri il maestro al telefono – e stiamo valutando la situazione. La nostra struttura è piccola, quindi non possiamo fare entrare tutti come prima e non è una palestra tradizionale. Non ha macchinari fissi che dopo essere stati usati da qualcuno vengono subito sanificati. Noi ci dobbiamo muovere in continuazione, sudiamo, tra di noi c’è il contatto e non è certo facile. E’ proprio il sudore che ci limita in questa situazione di emergenza sanitaria. Però siamo felici di esserci ritrovati e di certo non si molla». Qualcuno in sottofondo invece già gli chiede: “Ehi, maestro, ma quando ci alleniamo?”. «No, adesso non si può. Non è un “liberi tutti” perché ci sono indicazioni da rispettare. Ho riunito i ragazzi anche per spiegare loro come sono i protocolli e come saranno le nuove regole. Sicuramente non oggi e non in questi giorni, ma mi piacerebbe riaprire qualcosa dalla settimana prossima. Ho già contattato la ditta per la sanificazione. Stiamo valutando perché ci sono dei vincoli di metratura da rispettare per fare gli allenamenti. Devo capire in quanti possiamo stare in un dato spazio. Tra l’altro, senza gare, si rischia anche di perdere gli stimoli. Però ripeto: noi siamo qui e non si molla». (cris)