MANTOVA San Lazzaro promosso a pieni voti in questa prima metà del campionato, parola di presidente. Patron Angelo Valenza giudica molto positivamente il cammino dei suoi ragazzi nel campionato di Promozione, chiuso al quarto posto dalla formazione guidata da mister Stefano Negrini e dal ds Michele Jacopetti. La formazione cittadina è prima tra le mantovane e davanti ha corazzate come l’Ospitaletto e il Rezzato. E’ comunque la compagine che nel girone ha perso meno, con sole due sconfitte. «Siamo andati oltre le più rosee aspettative – dice il presidente biancoceleste -, in una stagione importante per noi sia come Polisportiva, sia come club calcistico. Abbiamo lasciato la nostra casa di Borgochiesanuova, dove è sorto il nuovo centro sportivo del Mantova, per spostarci al Migliaretto. E’ stato un sacrificio importante, perché ci eravamo ormai insediati lì da tempo, trovando la nostra dimensione. Ma abbiamo raccolto la sfida, con la gestione del PalaSguaitzer e l’arrivo anche nel centro sportivo di Lunetta, che era fermo da un paio di anni. Ora arriveranno, nei prossimi mesi, i campi sintetici che ci permetteranno di avere più spazio per far giocare i nostri ragazzi». Ottimi risultati anche dalle giovanili: «Il nostro focus è sempre sui giovani. Anche in prima squadra abbiamo tantissimi ragazzi del vivaio, assieme a dei giocatori esperti che hanno fatto un ottimo lavoro, mettendo la loro esperienza a disposizione per la crescita del gruppo». Un 2021 a gonfie vele, ma c’è sempre il Covid a minacciare il prosieguo dell’attività: «A questo punto mi chiederei se ha senso continuare, se davvero la situazione dovesse aggravarsi. Speriamo nella primavera, che ci possa consentire di chiudere i tornei, ma la priorità è sempre quella di garantire la salute di tutti: calciatori, dirigenti e appassionati. Mi auguro di non assistere, qualora si dovesse interrompere tutto, a decisioni poco simpatiche come quella che portò alla nostra retrocessione due anni fa, quando ancora mancavano nove partite al termine. Quel verdetto ancora mi dispiace, a due anni di distanza».