MANTOVA Alla vigilia del prestigioso e al tempo stesso difficile match contro il Pordenone (primo in classifica), ha parlato Alberto De Francesco, che si è soffermato su quanto successo domenica scorsa a Verona: «Eravamo partiti molto bene, avevamo fatto un primo tempo di livello, forse il migliore di questa stagione. Purtroppo l’espulsione ci ha condizionati e questi sono episodi che capitano. Nel secondo tempo siamo scesi in campo con il piglio giusto, reggendo bene la spinta degli avversari, anche se potevamo provare a giocare un po’ di più. Abbiamo portato a casa un risultato positivo, anche se avremmo preferito la vittoria. Noi come squadra dobbiamo assolutamente migliorare, ma ci sono aspetti su cui abbiamo fatto bene e vogliamo crescere sempre più. Adesso arrivano due squadre toste e noi saremo pronti a battagliare in campo per dare grandi soddisfazione prima a noi stessi e poi ai tifosi».
Sui suoi primi mesi in biancorosso, De Francesco si è espresso così: «Qui a Mantova sono molto contento, anche se siamo andati incontro a qualche difficoltà all’inizio. Sinceramente non mi aspettavo questo tipo di partenza con alcuni problemi a livello di risultati, però rimango fiducioso perché stiamo crescendo. Possiamo contare su una signora società e su una piazza che non ha bisogno di presentazioni. Per me tutto questo raffigura un grande privilegio, soprattutto poter giocare qui».
L’ex Avellino ha aggiornato tutti sulle condizioni di Alejandro Rodriguez, ancora ai box e in attesa di debuttare in maglia biancorossa: «Ale sta con noi e migliora giorno dopo giorno. Sta cercando di entrare in condizione per darci una mano il prima possibile». Sette partite di campionato sono sufficienti per un primo bilancio a livello personale: «Non posso ritenermi soddisfatto perché è sempre la squadra che viene prima di tutto. In questo momento dobbiamo solo concentraci su noi stessi, lavorando e migliorando». Infine, la questione penalty: chi è il rigorista della squadra? De Francesco sorride: «Il primo è Filippo Guccione. Poi, se dovesse concedermi l’onore di tirarlo, lo accetterei più che volentieri». Del resto, col Trento è andata bene.
Samuele Elisse