Calcio Serie C – L’ex Ganz: “Mantova, ti porto nel cuore. Ma domenica voglio sbloccarmi”

Simone Ganz
Simone Ganz

MANTOVA Un anno dopo il suo esordio col Mantova,  Simone Andrea Ganz torna al Martelli da avversario. Succederà domenica. L’ex biancorosso indosserà la maglia del Lecco e andrà a caccia del suo primo gol stagionale. «Già – spiega – . Sono arrivato all’ultimo giorno di mercato ed ho avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarmi e ritrovare la forma migliore. Ora mi sento pronto».
 Insomma, il Mantova è avvisato. Ma che partita ti aspetti domenica?
«Mi aspetto due squadre che giocano a calcio. Su un campo molto bello, a differenza dell’anno scorso. Non è un dettaglio trascurabile».
 Cosa pensi del Mantova?
«Vedo che sta facendo un po’ fatica. Del resto, credo che l’obiettivo sia la salvezza e il campionato è difficile. Comunque mi aspetto una squadra agguerrita, che vorrà vincere a tutti i costi. Anche perchè gioca in casa».
 Dovrai vedertela con Checchi e Milillo, due che ti conoscono bene…
«Eh ma anch’io conosco loro  (ride, ndr). Battute a parte, mi fa piacere ritrovare tanti amici. A Mantova mi sono trovato bene, ho stretto legami con tante persone. Anche al di fuori della squadra».
 Tu sei alla ricerca della prima rete, Guccione è fermo a una…
«Pippo non si tocca. È il “numero 10”, il simbolo del Mantova. Ha colpi che pochi altri giocatori possono vantare. Ed anche fuori dal campo è un trascinatore. Ci sentiamo spesso ancora oggi».
 A chi manca di più il gol: a lui o a te?
«Pippo si spende tanto, il suo contributo va oltre il gol. A me invece manca segnare. Ma, come dicevo, ho avuto bisogno di un mesetto per rimettermi in forma. Spero di sbloccarmi presto. Anche domenica, perchè no».
 Ritroverai il Martelli coi tifosi: una condizione quasi mai vissuta lo scorso anno…
«Solo in tre partite abbiamo avuto il pubblico, ma la capienza era limitata a 1.000 persone. In due di queste, contro Perugia e Matelica, andai a segno (gol all’esordio con gli umbri e tripletta ai marchigiani,  ndr). Io sono uno che si esalta col pubblico. E il “vero” Martelli me lo ricordo quando venni a giocare col Como nel 2015».
 Qual è il ricordo più bello della tua unica stagione mantovana?
«Premesso che è stata un’annata particolare, condizionata dalla pandemia, devo dire che fino a gennaio è andato tutto molto bene. Mi sentivo in forma e segnavo con continuità. Quello è stato il momento migliore».
 Poi cos’è accaduto?
«Ho avuto problemi fisici, prima a un piede e poi a un ginocchio. E nel girone di ritorno non sono riuscito ad esprimermi ai livelli dell’andata».
 Avresti voluto rimanere?
«Mi sarebbe piaciuto, ma di questo non si è mai parlato. Non mi è mai arrivata nemmeno una telefonata. Ho capito che non c’erano le condizioni per una mia permanenza».
 Ti è dispiaciuto?
«Sono scelte. Nel calcio va così e io ne ho preso atto. Non porto rancore».
 Come ti trovi nel Lecco?
«Ho trovato una gran bella squadra, formata da giocatori motivati e di qualità. Anche i giovani sono forti e formano un bel mix con noi “vecchi”».
 Avete battuto il Padova: la promozione diretta può essere un obiettivo?
«Troppo presto per parlarne. Sicuramente puntiamo ad un campionato di alta classifica».
 Un classico per chiudere: se segni domenica esulterai?
«Dipende da come mi sentirò al momento. Se dovessi farlo, sappiate che sarà per pura gioia personale. E non certo per mancanza di rispetto verso il Mantova».