MANTOVA Il percorso tormentato che il Mantova sta affrontando in campionato si interrompe per un giorno. C’è il secondo turno di Coppa Italia, che i biancorossi si sono guadagnati battendo il Trento. Al Martelli (oggi, mercoledì 2 novembre, ore 14.30) sbarca il Renate, che in campionato è primo in classifica dopo il terrificante 4-1 rifilato domenica scorsa alla Feralpi in quel di Salò. Insomma, niente male come avversario.
Poi, si sa, la Coppa Italia è quel che è. Manifestazione spesso snobbata, che quasi mai rientra tra gli obiettivi delle squadre partecipanti. Il Mantova, per dire, in tempi recenti l’ha onorata soltanto in Serie D, arrivando in semifinale nella stagione 2018-19. Per il resto, è durato al massimo uno o due turni. Emblematico il caso dello scorso anno con i biancorossi che, dopo aver superato il Pontedera nel primo turno, stavano concedendo il bis a Piacenza, ma si sono fatti ribaltare negli ultimi minuti senza troppi rimpianti, alimentando inevitabili sospetti.
Eppure la Coppa Italia una sua utilità ce l’ha, eccome. Prima di tutto, la vincitrice vola dritto alla fase nazionale dei play off (a meno che non sia retrocessa o non debba disputare i play out). Ora, è pacifico che in questo momento in viale Te abbiano altro per la testa che non pensare ai play off. Tuttavia, la Coppa Italia può servire anche ad altri due scopi: impiegare i giocatori meno utilizzati, concedendo loro una vetrina allettante; e concedere un’opportunità di riscatto quando le cose non vanno benissimo in campionato. Superfluo dire che quest’ultimo aspetto interessa non poco il Mantova.
Del resto, ricordiamoci cosa accadde nel turno precedente, che vide i biancorossi opposti al Trento. Il Mantova veniva da un pessimo avvio in campionato (non che le cose ora siano cambiate di molto, ma allora era peggio), eppure quell’1-0 in Coppa aiutò Nicola Corrent e i suoi ragazzi a preparare con maggior fiducia le partite successive. Per la cronaca, arrivarono un pareggio a Verona con la Virtus (in 10 contro 11) e l’inatteso successo sul Pordenone. Oggi siamo più o meno nella stessa situazione di allora: il Mantova viene dal ko di Trieste ed ha bisogno di vincere, fosse anche in Coppa Italia. Può servire per restituire autostima allo spogliatoio, in vista dello scontro diretto di domenica col Piacenza. Ovviamente, il Renate di Andrea Dossena sta dimostrando di essere di molto superiore ai virgiliani. È però altrettanto vero che pure i brianzoli difficilmente schiereranno l’undici migliore, preferendo preservarlo per il campionato e la corsa alla B. Insomma, forse ce la si può giocare.
La formazione, appunto. Quella del Mantova sarà (come col Trento) zeppa di seconde linee. Azzardiamo: Tosi in porta; Matteucci, Ghilardi, Panizzi e Darrel (quest’ultimo all’esordio stagionale dopo lungo infortunio) in difesa; Cozzari, Ejjaki e Messori a centrocampo; Fontana, Yeboah e Paudice in attacco. Se così fosse, sarebbe un undici giovanissimo, con ben 10 under e il solo Panizzi nel ruolo di chioccia. Intrigante. Vedremo poi Rodriguez per uno spezzone di partita più lungo. L’unico indisponibile, oltre ai soliti lungodegenti, è Gerbaudo.
Le ultime righe per ricordare che, in caso di parità al 90’, sono previsti i supplementari ed eventualmente i rigori. E che chi supera il turno affronterà in trasferta la vincente di Pro Patria-Alessandria. Proviamoci, male non farà.