Mantova Il campionato si è preso una pausa. Quando ripartirà, il prossimo 17 marzo, mancheranno 8 giornate alla fine. Otto giornate nelle quali Mantova e Como si giocheranno l’unico posto al sole: quello che porta in Serie C. I numeri parlano di un cammino sensazionale per entrambe le squadre: 66 punti i biancorossi, 67 i lariani; 21 vittorie a testa su 24 partite. Cose mai viste. A far la differenza finora è il pareggio in più raccolto dal Como (4 contro 3) o, se preferite, la sconfitta in più rimediata dal Mantova (2 contro 1). A proposito di sconfitte, è significativo notare che l’unica subita dal Como è stata quella nella gara d’andata col Mantova; e una delle due subite dal Mantova è stata quella della gara di ritorno col Como. Insomma, non c’è trippa per gatti: il campionato è roba loro, agli altri nemmeno le briciole. Così è stato nella prima parte di stagione e così è stato finora nel girone di ritorno. Anche da gennaio ad oggi, cioè dalla prima alla nona giornata di ritorno andata in scena domenica, Como e Mantova hanno fatto il vuoto: 25 punti i lariani (unico passo falso: l’1-1 casalingo, che a dirlo quasi non ci si crede, con il fanalino Olginatese), 22 quelli dei virgiliani. Le altre? Non pervenute.
Ma quale cammino attende le magnifiche duellanti da qui al 5 maggio? Sembra incredibile, ma anche in questo caso il destino, sottoforma di calendario, ha deciso di giocare sull’equilibrio. Nessun favoritismo, nè per l’una nè per l’altra. Basta sommare i punti delle 8 squadre che attendono Mantova e Como: 287 gli avversari dei biancorossi, 286 quelli degli azzurri. Differenza minima, infinitesimale. Certo: la classifica è dinamica, le posizioni e gli obiettivi cambiano di settimana in settimana. E lo stato di forma di ogni singola squadra oggi, non necessariamente sarà la stessa domani. Tutto vero.
Vale però la pena analizzare questo calendario, che sembra stato scritto ad hoc per un finale di stagione ancora più entusiasmante di quanto già non sia. Mantova e Como affronteranno ognuna 4 partite in casa e 4 in trasferta. Alla ripresa saranno attese entrambe da un impegno casalingo; la settimana successiva andranno in trasferta; e così via in alternanza.
La prima partita dopo la sosta favorisce il Como, ma solo sulla carta: perchè è vero che tra il Seregno (ospite al Sinigaglia) e la Pro Sesto (ospite al Martelli) ci sono ben 17 punti in favore della Pro. Ma è anche vero che il Seregno, nella graduatoria del girone di ritorno, occupa il terzo posto con un punto in più dei milanesi. Insomma, le avversarie delle duellanti sembrano equivalersi molto più di quanto non suggerisca la classifica.
Ma la vera incognita del prossimo turno è… la sosta stessa. Una settimana di stop consente sì di ricaricare le pile, ma può anche rimescolare le carte e produrre, alla ripresa delle ostilità, risultati sorprendenti. Ecco perchè, proprio il prossimo, si annuncia come uno dei turni più delicati e potenzialmente decisivi della volatona finale. La settimana successiva, invece, si ribalteranno le forze: il Como andrà a Rezzato, il Mantova a Ponte San Pietro. Ma, anche in questo caso, fare pronostici è esercizio inutile: i bresciani sono una mina vagante, capaci di grandi imprese e flop clamorosi; e i bergamaschi sono meno morbidi di quanto possa sembrare, come ben sa il Como che ha dovuto sudare non poco per batterli. Il Rezzato ospiterà anche il Mantova più avanti (7 aprile, tre giorni dopo la semifinale di ritorno di Coppa Italia): è un altro snodo potenzialmente decisivo. Altra curiosità: ben 6 avversari su 8 sono in comune tra Como e Mantova. Si tratta di Rezzato, Seregno, Caravaggio, Sondrio, Darfo Boario e Villafranca. Le restanti sono: Pro Sesto e Pontisola per il Mantova; Caronnese e Virtus Bergamo per il Como.
Tutta da decifrare l’ultima giornata, che offre Caronnese-Como e Villafranca-Mantova: sulla carta l’avversario più ostico è quello dei lariani, ma il Villafranca potrebbe giocarsi la salvezza, con quel che comporta a livello di motivazioni. Insomma, tutto è possibile. La morale? È presto detta: al bando previsioni, tabelle e quant’altro. Chi si ferma rischia davvero di perdersi. Raramente, in anni recenti, s’era vissuto un finale di stagione così palpitante: gustiamocelo.