Coppia acquista una casa all’asta, ma scopre che è sotto sequestro

MANTOVA Una vicenda giudiziaria del tutto surreale quella occorsa al confine tra Mantova e Brescia. Una coppia che vive e lavora tra le due province, infatti, aveva acquistato un immobile all’asta pubblica salvo, un anno dopo, accorgersi per caso che la casa loro venduta si trovava in realtà sotto sequestro penale.
Così, i due hanno dovuto attraversare diverse vicissitudini prima di vedersi riconosciuto l’errore da parte di un notaio delegato alla vendita per conto del giudice dell’esecuzione di Mantova. In sostanza il Tribunale di via Poma, tramite un proprio delegato, aveva ceduto alla coppia un immobile sotto sequestro penale. Tutto ha inizio nel 2021 quando l’avvocato del Foro di Brescia Federica Gandini (ma con studio a Castiglione delle Stiviere) e il proprio compagno, sfortunati protagonisti della vicenda, acquistano la casa al confine tra Cavriana e Pozzolengo.
In seguito all’aggiudicazione versano il saldo e viene emesso il trasferimento di proprietà dell’immobile. Visto che, come accade per questo genere di case acquistate all’asta, si tratta di un immobile grezzo la coppia investe altresì una cospicua somma di denaro per svolgere dei lavori. Un anno dopo l’acquisizione però, quando decidono di chiedere un mutuo, nel corso delle varie pratiche il notaio di fiducia si accorge che la casa acquistata all’asta pubblica si trova gravata da sequestro penale, trascritto due settimane prima l’emissione del decreto di trasferimento. A quel punto l’avvocato Gandini presenta istanza di dissequestro al Gip di Cremona il quale, dopo aver rilevato la mancata illegittima interruzione della procedura esecutiva da parte del Tribunale di Mantova e la sostanziale inefficacia del successivo decreto di trasferimento, rigetta la richiesta di restituzione.
Il successivo passo dell’avvocato Gandini è quindi quello di impugnare il provvedimento che infine viene riformato dal Tribunale collegiale di Cremona sul solo presupposto della buonafede dei due aggiudicatari. Un errore, quello del notaio incaricato dal Tribunale di Mantova, costato caro alla coppia con la sospensione dei lavori di completamento dell’immobile la perdita della possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali previste dal bonus 110%, oltre ai benefici fiscali prima casa. Senza dimenticare le spese legali sostenute.
Danni per centinaia di migliaia di euro a fronte dei quali i due hanno chiesto un risarcimento ma la compagnia assicurativa del notaio, di recente, non ne ha voluto sapere in quanto «non sarebbe provata la responsabilità professionale del notaio». Di contro però l’avvocato Gandini e il compagno hanno deciso in ogni caso di fare causa.