Moglia Dieci anni fa, il Moglia affrontava il Bigarello (Terza Categoria): aveva fatto gol un ragazzo, capelli ricci e la stazza del bomber che si fa rispettare in area. Domenica, quel ragazzo ha gonfiato la rete per la centesima volta in carriera: è Christian Beltrami, in arte “Il Grinta”.
Christian, partiamo dalla fine: il tuo centesimo gol nell’1-1 con l’Ostiglia.
«Peccato che sia arrivato con un pareggio che non smuove la classifica. La prestazione è stata buona, stiamo ingranando nella nuova idea di gioco di mister Trentini».
Questo numero 100 stava diventando una sorta di “maledizione” per te o sbaglio?
«È verissimo. Erano circa due mesi che non segnavo, considerando anche la sospensione per maltempo e la pausa natalizia. Sai, per un attaccante che deve fare gol questa cosa rischia di diventare una pressione fastidiosa».
Adesso questa pressione è alle spalle. Cosa hai provato quando la palla è andata in rete?
«Ti dirò, il mio centesimo gol coincide con il più brutto rigore che ho tirato in stagione (ride, ndr). Personalmente sono contento, ma resta comunque un numero. L’importante, per noi attaccanti, è farli i gol, senza pensare a quanti sono. Se giochi bene e non segni è come una torta senza ciliegina».
L’istinto del bomber serve, però senza un buon allenatore è difficile riuscire a migliorare. Qual è l’allenatore che è stato più utile per la tua crescita?
«Ce ne sono stati tanti. Dal punto di vista tattico e tecnico, Ispani e Giacomelli. Sotto il profilo umano, Guicciardi, Portioli, Mondini e Codifava».
La dedica della tripla cifra a chi va?
«A mia madre Daniela e a mio padre Egidio. Mia madre odia il calcio, ma quando ho bisogno di qualunque cosa per questo sport, lei c’è sempre, costantemente in prima linea. Mio padre è il mio primo tifoso e il mio più grande critico. Ma, soprattutto, dedico a loro questo percorso calcistico (Moglia, Pegognaga, Segnate, Dinamo Gonzaga e ancora Moglia) perchè hanno una dote: sanno di non avere un figlio fenomeno e mi hanno sempre aiutato a tenere i piedi per terra».
Mosche bianche, visti i genitori dei calciatori di oggi, più o meno baby. Hai segnato 16 reti finora: quante altre ne servono per lanciare il Moglia verso l’alto?
«La situazione è un po’ complicata, visti i punti di distacco dalle prime. Però, dobbiamo ancora giocare lo scontro diretto con l’Union Team e la Voltesi. Perciò, finchè la matematica non sarà contro di noi, daremo tutto. Io proverò a metterci sempre i gol». (f.b.)