MANTOVA La stagione della canoa-kayak di fatto quest’anno non è mai cominciata a causa del coronavirus. Ma per Matteo Florio non riprenderà più, perchè il campione di Pradello di Villimpenta, 30 anni compiuti il 12 gennaio, ha deciso di appendere il remo al fatidico chiodo. «No – spiega – il virus non c’entra. Avevo già pensato di ritirarmi al termine della passata stagione. Ci ho pensato a lungo e alla fine ho preso questa decisione».
Nessun ripensamento? L’anno prossimo ci sono le Olimpiadi…
«No, come dicevo non è stata una decisione presa a cuor leggere. Ci ho pensato a lungo, anche in questo periodo di stop forzato. Ora la priorità sono famiglia e lavoro».
Eppure nella scorsa stagione si erano rivisti sprazzi del miglior Florio…
«Dopo un paio d’anni davvero complicati, ero tornato a buoni livelli, questo è vero, con Manfredi (Rizza, il suo storico compagno di K2, ndr) ci siamo tolti delle belle soddisfazioni agli ultimi Campionati Italiani a Milano: primi nel K2 200 e secondi nel 500. Ma sentivo comunque di non poter tornare più al top e dal punto di vista mentale la carriera sportiva cominciava a diventare logorante. E così ho deciso».
Proseguirai dunque la carriera militare?
«Sì, quello ormai è il mio lavoro. Ma anzichè in barca, mi tocca stare otto ore in ufficio davanti al computer. C’è una bella differenza, dovrò abituarmi. Avevo appena cominciato il nuovo lavoro alla caserma di Bracciano quando è arrivato il coronavirus».
Dove stai passando la quarantena?
«Qui a Mantova, con mia moglie Laura. Siamo sposati ormai da un anno e mezzo, la convivenza è perfetta. Lei continua a uscire per lavoro, io sono in smart working quindi mi occupo delle faccende di casa. Faccio i mestieri, mi piace cucinare, poi guardo tanta tv, le serie in particolare. E intanto insieme programmiamo il prossimo viaggio…».
Dove andrete?
«Ci piace viaggiare d’inverno. L’anno scorso siamo andati in Thailandia, la prossima meta è l’Australia. Ma ho paura che dovremo rimandare».
E come ti tieni in forma?
«Mi alleno come posso, tra casa e giardino. Ma il mio è piccolo, infatti adesso invidio i miei genitori che stanno in campagna, a Pradello. Faccio un po’ di ginnastica, esercizi vari. Magari avessi un vogatore per sfogarmi…».
Allora un po’ ti manca la canoa?
«Vabbè, ma non è che smetterò del tutto. Quando sarà possibile, tornerò ad allenarmi in acqua, a Sparafucile una canoa per me la trovo. E qualche garetta per divertirmi la farò ancora. Compatibilmente con gli impegni di lavoro, senza particolare stress e senza l’assillo dei risultati».
Ti piacerebbe fare l’allenatore?
«Sì, mi piacerebbe, e ci ho pure pensato. In futuro potrei iscrivermi al corso, per il momento ho altri progetti».
Quali?
«Il lavoro, come dicevo, che di questi tempi è meglio tenersi stretti. E poi…».
E poi?
«Mi sono sposato da poco, voglio passare il mio tempo libero con Laura. E’ ora di mettere su famiglia».