MANTOVA Archiviata l’ultima tappa degli Assoluti d’Italia che ha visto la vittoria dello sloveno della Honda HRC Tim Gajser, è tempo di bilanci per il Motoclub Mantovano che porta il nome di Tazio Nuvolari, leggenda assoluta del motorismo mondiale. Il crossodromo ha messo in risalto le qualità dei big, in particolare di Cairoli che, dopo otto mesi di stop forzato, ha dimostrato su un fondo reso difficile dal passaggio di 170 motociclette di sapere trovare e mantenere un passo costante e pulito nonostante un’autonomia “fisica” risicatissima. Allo stesso modo il Migliaretto è riuscito a mettere in difficoltà nella seconda manche il neo-iridato Gajser, che per sua stessa ammissione, non è riuscito a trovare le linee giuste e il ritmo buono per contrastare il compagno, l’australiano Mitchell Evans. Sentiamo Giovanni Pavesi, patron del Motoclub Mantovano.
Grande vittoria di Gajser, ma soprattutto grande ritorno di Cairoli…
«La gara è stata molto bella e spettacolare. Antonio mi ha semplicemente sorpreso. Tutti dicevano che non era in forma e invece ha guidato molto bene, anche se ha ammesso nei commenti di fine gara di avere un’autonomia di soli 7 o 8 giri. Lui stesso ha capito che le braccia si indurivano se cercava di alzare il ritmo della competizione e così ha preferito tenere un passo da fine gara».
Parliamo di giovani: abbiamo scoperto delle realtà molto interessanti e promettenti come Guadagnini, Adamo e Rizzotti.
«Sono giovani che conosco molto bene perché si allenano su questa pista fin da piccoli. Sono sicuro che sapranno dimostrare le loro potenzialità nell’Europeo e nel Mondiale».
Chi le è piaciuto di più? «Certamente Adamo, perché è stato molto bravo nelle partenze tenendo alta la concentrazione fino alla fine capitalizzando il risultato».
Quali saranno i prossimi appuntamenti al crossodromo “Tazio Nuvolari”?
«Il più importante sarà la finale del Campionato Italiano Junior che si terrà il 3 e 4 ottobre e nel mezzo le varie gare a livello regionale per allevare i giovani talenti; perché noi amiamo prepararli per arrivare a competere ad alti livelli».
Lorenzo Montagner