Aggressione e rapina alla moglie, 40enne indiano a processo

MANTOVA Al culmine di un diverbio, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe aggredito la propria moglie, sottraendole altresì dalla borsetta alcune banconote, per un totale di circa 310 euro. Con le accuse di rapina e lesioni personali aggravate era così finito in manette, lo scorso 24 dicembre, un quarantenne cittadino indiano residente nel Viadanese. Quel pomeriggio l’imputato, difeso dall’avvocato Beatrice Biancardi, si era infatti recato a Pomponesco, nella struttura d’accoglienza in cui da qualche tempo dimoravano, su collocazione dei servizi sociali, sia l’ex compagna che i due figli minorenni della coppia, a fronte di un precedente allontanamento dei tre dalla casa familiare per una vicenda di maltrattamenti in famiglia perpetrati ai loro danni dallo stesso congiunto. Una volta quindi raggiunto l’appartamento della presunta vittima l’uomo, sempre stando alla ricostruzione investigativa di parte inquirente, avrebbe così preso a discutere animatamente con la consorte circa la possibilità di vedere più spesso i figli colpendola in uno scatto d’ira con schiaffi e pugni, alla presenza anche di un’altra ospite della comunità protetta. A quel punto dopo aver frugato nella borsa della ex si sarebbe impossessato del denaro contante ivi contenuto per poi tentare di andarsene. Solo la tempestiva segnalazione degli operatori della struttura aveva fatto scattare l’intervento dei carabinieri della compagnia di Viadana. Il quarantenne era così stato tratto in arresto mentre la donna, soccorsa dal 118, era stata trasportata all’ospedale di Casalmaggiore, dove i sanitari le avevano riscontrato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Ieri mattina, davanti al collegio dei giudici, è iniziato il processo a lui instaurato. Oltre alle escussioni di tutti i testi di accusa e difesa a parlare in aula anche la persona offesa e l’imputato. In particolare quest’ultimo ha riferito di essere andato a trovare la famiglia in quanto preoccupato dal telefonino spento della moglie, con cui si erano già visti alcuni giorni prima a casa di un amico comune. Il prossimo 8 settembre è prevista la discussione e quindi la sentenza.