Morì a 6 anni sulla minimoto, via al processo per il padre

MANTOVA Cinque anni fa era rimasto gravemente ferito cadendo dalla propria minimoto, al Racing Park di Viadana. Una settimana dopo quell’incidente però, il piccolo Marco Scaravelli, 6 anni di Dosolo, si era spento all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo a seguito del gravissimo trauma cranico riportato nel sinistro. Per quella morte la procura di via Poma aveva quindi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del padre Cristian, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La dinamica dell’incidente, occorso il 10 luglio 2016, era stata descritta all’epoca dallo stesso genitore: «Ho tirato la cordina per riaccendere la moto. Quel giorno faceva un molto caldo e volevo evitare di spingerla fino al gazebo che era a una quarantina di metri. Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa». Soccorso dall’eliambulanza dell’ospedale Civile di Brescia era stato poi trasportato al Papa Giovanni di Bergamo, dov’era deceduto dopo una settimana di agonia. La famiglia aveva acconsentito al prelievo degli organi: reni, fegato, polmoni e cuore. Dopo l’apertura dell’istruttoria dibattimentale, lo scorso 14 aprile, ieri mattina davanti al giudice Enzo Rosina si è proceduto con le prime escussioni testimoniali da parte dei soccorritori del 118 che al’epoca avevano prestato le prime cure al piccolo Marco in pista. Prossima udienza l’11 maggio 2022.  (loren)