Saltano sottopasso a Porta Cerese e Tangenziale ovest

MANTOVA Tanto atteso, tanto discusso, in buona parte anticipato, e infine approvato. La giunta di  Mattia Palazzi ha dato il benestare al lavoro compiuto dalla “Mobility in chain” che configura il futuro piano della mobilità sostenibile (Pums), ora in attesa di valutazione ambientale strategica (Vas). Da ieri lo si può leggere nelle sue 300 pagine e nelle decine di allegati sull’albo pretorio del Comune, con tanto di scenari a breve, medio e lungo termine.
Le azioni principali del piano, partito da meticolose analisi della situazione attuale, sviluppano strategie sulla viabilità, interventi strutturali, accorgimenti per moderare il traffico, per gestire la sosta urbana nelle Ztl, quindi soluzioni sostenibili per “l’ultimo miglio”, culminando negli indirizzi sul trasporto pubblico e sulla incidenza della rete ferroviaria.
Balzano all’occhio intanto, fra gli indirizzi generali, quelli relativi alla necessità di ridurre gli accessi in Ztl e di limitare le velocità a 30 km all’ora in tutte le aree residenziali. Passo preliminare, questo, per garantire al massimo la pedonabilità cittadina. Cosa possibile incrementando ulteriormente i parcheggi scambiatori marginali e, contestualmente, i bus navetta.
Sul versante infrastrutturale, tuttavia, due sono i pilastri che alimenteranno la discussione nelle prossime settimane: l’esclusione dagli scenari futuri di due opere ritenute o inutili o irrealizzabili: il sottopasso di Porta Cerese e la Tangenziale Ovest.
Il sottopasso è escluso perché ritenuto “sovradimensionato” rispetto a interventi più soft, e poiché “sfavorevole nel rapporto costi-benefici”. L’opera, dice il piano, andrebbe ripresa in considerazione solo nel caso in cui dovesse la tratta Fs Mantova-Monselice dovesse aumentare significativamente. La Tangenziale Ovest invece, pur ritenuta utile a ridurre considerevolmente il traffico in città, è stimata “non sostenibile” dalle finanze del Comune. Dunque, meglio non pensarci più.