VILLIMPENTA Imperterriti. E spesso anche prepotenti, al punto da apostrofare in malo modo una pensionata di via Bassa che ieri mattina si sbracciava in mezzo alla carreggiata per scongiurarne il passaggio, peraltro vietato. «Volevo solo fare presente al conducente che da lì non poteva transitare, ma per tutta risposta mi ha mandato… beh, non c’è bisogno che ve lo spieghi», racconta la donna. Il problema, di cui il nostro giornale da mesi recepisce e pubblica le comprensibili rimostranze dei residenti, è sempre il solito: il passaggio di tir e autocisterne per il centro storico di Villimpenta. Bestioni lunghi anche più di 16 metri che da un anno e mezzo a questa parte stanno mettendo a repentaglio non solo l’incolumità delle persone, ma degli stessi fabbricati. Gli autoarticolati sbucano in piazza Roma dopo aver attraversato prima via Bassa e quindi via Virgiliana, altre due arterie strette e inidonee a supportare il traffico pesante. La giustificazione che adducono gli autisti è sempre la stessa, ovvero che i navigatori satellitari, probabilmente con mappe non aggiornate o mal impostate, li spingerebbero verso Villimpenta. All’origine di questo caos vi sarebbe la mancanza di una cartellonistica conforme in prossimità di Ostiglia (alcuni divieti sarebbero stati tolti in forza di un accordo tra i paesi contermini a seguito di una specifica richiesta della città di Cornelio per sgravare quest’ultima da un po’ di traffico del suo centro abitato, ndr), da dove la maggior parte dei mezzi proviene, e i successivi veti al transito che dirotterebbero a Villimpenta, il cui centro sembra ormai diventato la loro tangenziale. Ma a rendere la vicenda ancor più ingarbugliata c’è il fatto che i mezzi provenienti dalla Cardinala, una volta svoltato a destra sconfinano nel Veronese transitando per via Palazzone e via Albaria per poi rientrare in terra lombarda al momento in cui imboccano via Bassa. Dopo essere stata segnalata a più riprese in Comune, a fine aprile la questione era arrivata al tavolo del settore viabilità della Provincia. Ma al momento nulla è cambiato. Per questo i cittadini stanno pensando ad una petizione e di rivolgersi direttamente alla Prefettura