MANTOVA Conto alla rovescia per il taglio delle accise del 40% per chi produce fino a 10mila ettolitri di birra artigianale all’anno. Il provvedimento entrerà in vigore lunedì primo luglio e si va a sommare all’ulteriore riduzione a 2,99 euro dell’accisa per ettolitro e per grado-Plato inserita con l’ultima Legge di Bilancio.
A beneficiarne anche il territorio mantovano, che vede la presenza di quattro birrifici artigianali, sei beer firm (aziende che si appoggiano all’esterno per la produzione di birra, contando su ricetta e materie prime proprie) e uno brew pub (birrifici con locali per la mescita) tra Viadana e San Giacomo delle Segnate, Porto Mantovano, Monzambano, San Giorgio, Suzzara, Castel Goffredo, Canneto sull’Oglio e Volta Mantovana.
«L’Italia – ricorda Enrico Treccani, produttore di birra a Castel Goffredo – è l’unico paese al mondo che ha normato la birra artigianale. Un fenomeno in crescita anche sul nostro territorio». La scelta di coltivare l’orzo e gli altri ingredienti per una produzione a km0 è risultata vincente. «Con il marchio il Luppolajo produciamo circa mille ettolitri l’anno di birre speciali, che valorizzano le produzioni tipiche mantovane, dalla zucca all’erba amara di Castel Goffredo, ma anche mosto d’uva, riso, frumento e avena».
Produzione a km0 anche per Sonia Perantoni dell’agriturismo con agribirrificio Cascina Roveri di Monzambano. «Siamo partiti nel 2012, grazie alla passione di mio papà Renato – spiega -. Oggi produciamo circa 30mila bottiglie di birra bionda, ambrata, rossa, ma anche weiss. Vendiamo in azienda e nelle province vicine, direttamente al canale della ristorazione. Produciamo un formato da mezzo litro, particolarmente apprezzato e che consente di valorizzare adeguatamente i nostri cereali».
A livello nazionale – spiega in una nota Coldiretti – il settore dei microbirrifici è cresciuto del 330% negli ultimi dieci anni: spesso sono protagonisti i giovani con iniziative imprenditoriali su tutte le tipologie di birra, dalle classiche lager a quelle speciali, che hanno generato 3mila posti di lavoro diretti grazie anche a profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame diretto con le aziende agricole fino ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica.