MANTOVA Le telecamere ci sono ma non vedono. Questo in estrema sintesi il succo del discorso dei residenti di viale Veneto a Lunetta, ormai esasperati da una situazione che si fa ogni giorno, anzi ogni sera, sempre più insostenibile. Se da un lato le risse dei mesi scorsi sono cessate, dall’altro lato non sono certo spariti i mille episodi di vandalismo e di degrado urbano soprattutto nell’area di viale Veneto. Una sorta di stillicidio che non conosce sosta e tanto meno orari. «Qui c’è gente che ha paura non solo ad uscire per portare in giro il cane, ma anche a rientrare a casa la sera», spiega Luca Campagnari, amministratore del condominio Cocel di viale Veneto, che sempre nei mesi scorsi ha messo in piedi un comitato dei residenti, e che è stato ricevuto dal prefetto di Mantova oltre che dall’assessore alla Sicurezza del Comune, Iacopo Rebecchi. A creare problemi e tensione nel quartiere sarebbe un gruppo di nordafricani, una ventina di persone, che bazzicano la zona del kebab e altri negozi etnici di viale Veneto, dove si ritrovano, bevono, si ubriacano e secondo alcuni spacciano droga. Ma il problema, spiega ancora Campagnari, non è riducibile alla mera presenza di extracomunitari. «Ci sono diversi giovani stranieri perfettamente integrati – spiega -, che non si sentono affatto sicuri al pari dei residenti italiani di questa zona, al punto che quando tornano a casa avvisano che sia il marito o la moglie, perché si faccia loro incontro». La sensazione di insicurezza non viene mitigata dalla presenza di pattuglie della Polizia locale, che a detta dei residenti hanno aumentato il monitoraggio sulla zona, ottenendo come primo risultato la fine delle risse. Quanto alle telecamere «ho chiesto a Rebecchi se sono in funzione – aggiunge Campagnari -, ma non mi è stato ancora risposto». «Le telecamere ci sono e funzionano – spiega l’assessore alla Sicurezza -, in più abbiamo piazzato una pattuglia della Polizia locale a presidio quotidiano dalle 17 alle 21. Viale Veneto – precisa Rebecchi – è l’unica zona di Mantova insieme a corso Libertà ad avere un presidio fisso giornaliero. Questo non significa che sottovalutiamo i problemi che ci vengono segnalati; ci vorrà del tempo ma faremo in modo di risolverli». Pazienza, dunque. Quella che sta finendo tra i residenti di Lunetta, come si può leggere nei messaggi delle chat di quartiere, e c’è chi, allarmato dalla notizia dell’imminente apertura di un altro kebab, pensa ad assumere dei vigilantes come i residenti di Galleria Ferri, mentre altri invocano metodi meno ortodossi e più sbrigativi.