Lavoratori in nero dai centri d’accoglienza

MANTOVA Da Mantova a Verona per lavorare in nero. In particolare dal Centro di Accoglienza Straordinaria di Ostiglia a un’azienda agricola di Sommacampagna. I carabinieri di Mantova hanno seguito le tracce di un ospite del Cas ostigliese e hanno scovato un’azienda in cui erano impiegati 12 lavoratori in nero su 15 presenti, e tra essi c’erano due clandestini e una minorenne. I militari hanno fatto scattare una serie di sanzioni a carico dell’azienda per 85mila euro complessivi, più l’immediata sospensione dell’attività. Il blitz è scattato all’alba di ieri ad opera dei carabinieri di Mantova e Verona insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova, e rientra nell’ambito di un servizio di controllo straordinario, diretto a monitorare e contrastare il lavoro nero ed il caporalato nel settore agricolo e manifatturiero. Gli uomini del colonnello Antonino Minutoli hanno eseguito un accesso ad una azienda agricola con sede a Sommacampagna, dove sono stati trovati i 12 lavoratori in nero sui 15 controllati. Per le mancate comunicazioni al centro dell’impiego, le mancate sottoposizioni a visite mediche e a corsi di formazione ed addirittura l’impiego di due lavoratori clandestini nel territorio nazionale le sanzioni comminate sono state di 85mila euro. È scattata la sospensione dell’attività dell’azienda sia quindi per lavoro nero che per motivi di sicurezza sul lavoro. Inoltre quanto rilevato sarà sottoposto al vaglio dell’autorità giudiziaria veronese, territorialmente competente. Sul fronte mantovano, invece, sono stati avviati dai carabinieri, con gli uffici della Prefettura di Mantova, ulteriori accertamenti volti a verificare la regolarità della posizione del soggetto all’interno del Centro di Accoglienza Straordinaria di Ostiglia, in cui è appunto ospitato e dal quale risulta partisse ogni giorno per raggiungere l’azienda agricola di Sommacampagna. (gil)