MANTOVA È in partenza l’avvio della sperimentazione dell’adeguamento liturgico del Duomo di Mantova. La sperimentazione, presentata ieri presso gli ambienti del palazzo vescovile, viene vista come un passo fondamentale per avvicinare i fedeli a una celebrazione più in linea con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, un percorso iniziato negli anni ’70. L’incontro ha visto la partecipazione dell’architetto Alessandro Campera, vice direttore Ufficio Beni Culturali ecclesiastici ed Edilizia di culto, che ha sottolineato l’importanza di ogni intervento che coinvolge spazi celebrativi, il vicario generale don Alberto Formigoni, che ha posto l’accento sull’importanza dell’adattamento liturgico non solo come modifica estetica ma come strumento per rafforzare il senso di comunità cristiana, e don Giampaolo Ferri, direttore ufficio comunicazione sociali della Diocesi. «E’ uno studio preliminare, non possiamo ancora parlare di progetto, sarà una prova dal vero con continui aggiustamenti – spiega Campera – quello che è certo è che vogliamo utilizzare e riutilizzare le sedie e i materiali che abbiamo». Allo studio stanno lavorando anche l’architetto Giorgio della Longa, la consulente liturgica Silvia Tarantelli, e gli uffici diocesani dei beni culturali, della comunicazione e l’ufficio liturgico. Le modifiche: l’altare, probabilmente di forma quadrangolare, sarà spostato oltre la balaustra, avvicinandolo ai fedeli, un gesto simbolico per rendere la celebrazione più partecipativa. Anche il pulpito sarà riutilizzato, in un’ottica di recupero degli elementi storici della cattedrale. I banchi del XVIII secolo verranno in gran parte spostati in altre sedi, lasciando spazio a sedie più moderne, provenienti dalla Basilica di Sant’Andrea. Non mancherà poi un luogo dove la sede del celebrante e la cattedra del Vescovo troveranno la loro collocazione ideale. Il percorso sperimentale dovrebbe già prendere il via realisticamente entro l’autunno, avrà una durata di circa un anno, e prevede per il 10 settembre un evento serale in cui verrà presentata la bozza del progetto, offrendo così alla comunità l’opportunità di partecipare attivamente alla sperimentazione. Inoltre, l’anno pastorale 2025 sarà interamente dedicato al tema della liturgia, con un focus particolare sull’adeguamento liturgico, segnando l’inizio di una nuova fase per la Chiesa mantovana. Antonia Bersellini Baroni