MANTOVA «Con la bocciatura del mio emendamento, la maggioranza giallorossa penalizza le imprese con meno di 5000 dipendenti in Italia e con valore del fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro negando loro l’esonero dal pagamento degli interessi e di ogni altro onere accessorio, incluse le commissioni annuali per il rilascio della garanzia da parte di Sace Spa». Lo dichiara il deputato mantovano della Lega, Andrea Dara, componente della Commissione attività produttive alla Camera. «Uno schiaffo da parte del Governo Pd-5 Stelle a tutte quelle Pmi che, per affrontare l’emergenza Covid-19 e avviare la ripresa, necessitano liquidità ma che l’imposizione di costi anche sull’erogazione di una liquidità a “debito” non consentirà di risollevarsi, con l’inevitabile conseguenza che, ove l’azienda non riuscirà a pagare le rate del prestito garantito da Sace, verrà messa in sofferenza con l’immediata chiusura di tutte le altre linee di credito attivate dalla banca: in poco tempo, quindi, un’azienda verrà rincorsa contemporaneamente dai creditori privati e dallo Stato, con quest’ultimo che giuridicamente e contrattualmente avrà la precedenza, anche a danno delle stesse banche che vedranno così aumentate le proprie sofferenze». La bocciatura dell’emendamento in sostanza consentirà allo Stato di iscrivere a ruolo quei debiti e le conseguenti azioni saranno molto più invasive poiché verranno messe in campo le agenzie per la riscossione. (mv)