Bibiena casa di enfant prodige: dopo Mozart, Mantova scopre il sorprendente talento di Alexandra Dovgan

MANTOVA Chi meglio di Alexandra Dovgan avrebbe potuto celebrare lo storico concerto del giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart al Teatro Bibiena? Sono passati 250 anni da quel 16 gennaio del 1770 e, come un ideale passaggio di testimone, su quello stesso palcoscenico venerdì sera è brillata la stella della dodicenne prodigiosa pianista russa. Una prova maiuscola, quella offerta da Alexandra Dovgan con un’interpretazione magistrale del Concerto per pianoforte n. 23 in la maggiore K 488 di Mozart, che ha incantato letteralmente il pubblico del Bibiena, gremito al limite della capienza. Inevitabile rimanere stupefatti e profondamente ammirati dalla manifestazione di maturità interpretativa assolutamente straordinaria per la giovanissima età della Dovgan, tale da far apparire quasi ovvie le altrettanto pregevoli doti tecniche e l’accurata preparazione che le hanno consentito di affrontare in scioltezza e spontaneo dinamismo anche gli aspetti più virtuosistici della composizione. Notevole il contrasto tra l’aspetto esile proteso sulla tastiera e il piglio sicuro ed equilibratamente energico con cui la giovanissima pianista ha interpretato la bellissima opera mozartiana, regalando momenti di grande classe e pura emozione. Emblematico, in ciò, il grande impatto emotivo prodotto dalla sua interpretazione del poetico lirismo dell’Adagio. Semplice nell’atteggiamento, ma sicura di sé, Alexandra Dovgan ha risposto agli scroscianti applausi del pubblico con un Preludio di Sergei Rachmaninoff, ulteriore prova di abilità tecnica e classe innata. Da sottolineare l’encomiabile sinergia tra la solista e l’Orchestra da Camera di Mantova, preziosa nel dialogo concertante e nel creare atmosfere di notevole fascino evocativo. La meticolosa e incisiva guida di Umberto Benedetti Michelangeli ha dato vita a un’altra convincente performance dell’Ocm grazie ad un’intensa e coinvolgente interpretazione della Sinfonia n. 40 in sol minore, K 550, a completamento della serata del tutto mozartiana. Al gesto autorevole e fortemente esemplificativo del direttore, l’orchestra ha risposto con chiarezza offrendo una trasparente lettura degli intrecci di linee tematiche e della mutevolezza di stili e sentimenti che caratterizzano la scrittura matura di Mozart. Applausi entusiastici per i bravissimi interpreti hanno suggellato una serata di assoluta eccellenza, splendido avvio per il ciclo di eventi celebrativi di “Amadeus ex Mantova” che proseguirà a ritmo serrato fino al 19 gennaio. (gmp)