MANTOVA Circa 8 milioni erano stati rimessi nelle tasche dei mantovani che fruiscono del sistema di teleriscaldamento prodotto dall’impianto di cogenerazione a turbogas Enipower, del quale Tea Spa è socia al 10%. Il sindaco Mattia Palazzi ci aveva tenuto a far sapere che nel momento critico di approvvigionamento del gas, a seguito del conflitto russo-ucraino, gli extra-profitti realizzati dalla multiutility di via Taliercio dovevano essere ripartiti fra gli utenti che si erano visti tartassati nelle bollette anche quando i costi del gas erano rientrati nei range ordinari o quasi.
Il provvedimento, si sa, era unicamente correlato ai cittadini del capoluogo, ossia agli unici serviti dal teleriscaldamento. Ma le bollette “pazze” di questi giorni, con conguagli stratosferici su quelle annate critiche, parrebbero smentire l’azione messa in campo da via Roma, anche e soprattutto in ragione del fatto che quei conguagli a quattro cifre sono arrivati come una tegola su alloggi a canone popolare. Né pare valere a intiepidire gli animi la rateizzazione concessa da Aster, la municipalizzata deputata a gestire gli alloggi di edilizia residenziale pubblica comunale.
Peraltro, nel computo di Forza Italia mancano i conti dei numeri civici 9,11,13 e 15 di via Volta, visto che il buco dei condomini è nettamente più alto dei 165mila euro, basato sulle sole evidenze del civico 7 che consta di 38 alloggi. In realtà gli alloggi comunali di via Volta sono più di 100. Per il Comune non ci sono “allarmismi”: si farà ricorso ai fondi di solidarietà?