Adescava ragazzine per strada: nei guai un esibizionista 40enne

MANTOVA  Adocchiate le proprie vittime, si sarebbe avvicinato loro accostando con l’auto e, abbassato il finestrino, cercando quindi di irretirle a suon di complimenti e apprezzamenti di facciata al fine di farle salire a bordo. Un modus operandi, quello presuntivamente affinato poco meno di cinque anni fa da un quarantenne italiano che, secondo il quadro inquirente, in taluni frangenti non avrebbe nemmeno disdegnato qualche variante di sorta: come quella di passare dalle parole direttamente all’atto dimostrativo: vale a dire prendendo a masturbarsi pubblicamente nell’abitacolo della vettura sotto gli occhi attoniti e increduli delle malcapitate di turno, in ogni caso sempre giovani infra 18enni o poco più.
Fino alla denuncia costatagli ora un processo penale circa l’ipotesi di adescamento di minorenni. Segnatamente i fatti ascritti all’uomo, all’epoca domiciliato a Poggio Rusco per motivi lavorativi, risalirebbero al gennaio 2020 quando, in più occasioni, si sarebbe appostato lungo le vie del paese con l’intento di abbordare ragazzine all’uscita da scuola o avvistate nei vari luoghi di aggregazione giovanile. Come detto la tecnica da lui messa in atto avrebbe previsto nella maggior parte dei casi il solo “aggancio” verbale con frasi tipo come “Sei molto carina, sali che andiamo a fare un giro», passando invece in determinate circostanze direttamente al gesto esplicito con atti di autoerotismo. Una strategia stroncata però di colpo grazie a un paio di giovani studentesse la quali, senza farsi intimorire dal soggetto, notando un’auto dei carabinieri in zona, erano quindi subito corse ad avvertire gli uomini dell’Arma. Ieri, in sede di istruttoria dibattimentale del processo a lui instaurato, è stato quindi escusso quale teste proprio uno dei militari che al tempo, raccolta la querela delle persone offese, avevano dato avvio alle indagini del caso.