“C’è un neonato che piange”, ma è un falso allarme

MANTOVA Per circa tre ore hanno setacciato palmo a palmo l’area della ciclopedonale tra Porta Mulina e Cittadella compresa l’adiacente massicciata ferroviaria e la scarpata sottostante. Un imponente dispiegamento di forze che ha visto operare sul campo vigili de fuoco e carabinieri e motivato dall’allarme lanciato in tarda mattinata da un passante. Erano infatti circa le 11,30 di ieri quando, all’altezza del circolo Canottieri Mincio, l’uomo avrebbe sostenuto di aver sentito un lamento, come fosse il vagito di un neonato. Una segnalazione del tutto particolare che ha quindi fatto scattare la massima allerta con l’arrivo sul posto anche dei mezzi del 118. Fino alle 14,30 quando, all’esito di serrate ricerche compreso lo scandagliamento della zona posta al di sotto della strada ferrata, la conclusione è stata quella che non vi fosse nulla che potesse far credere alla presenza di un bambino in fasce abbandonato. Con tutta probabilità, come spiegato anche dai militari dell’Arma, sarà stato confuso il verso di un animale, forse un uccello acquatico, con il pianto di un bimbo. Importanti in ogni caso le ripercussioni riscontrate soprattutto per quanto concerne la circolazione ferroviaria, interrotta nella tratta tra Mantova e Verona, così come la pista ciclabile chiusa al passaggio di ciclisti e pedoni durante le ricerche.