Centrosinistra, Tabacci in pole per il Pirellone

MANTOVA Parrebbe in dirittura d’arrivo la strategia del centrosinistra per contrastare il Fontana-bis al Pirellone del 2023. Dalla rosa dei nomi possibili il segretario regionale dei dem Vinicio Peluffo avrebbe operato la cernita pressoché definitiva, sentite le disponibilità dei futuri candidati governatori, e quello attualmente in pole position sarebbe quello di Bruno Tabacci, attuale sottosegretario alla presidenza del consiglio. Nel lungo curriculum del quistellese, peraltro, svetta già proprio la presidenza della Regione Lombardia alla fine degli anni ’80.
Quella di Tabacci è stata un’opzione rimasta in bilico qualche tempo. a detta dei bene informati, rispetto all’alternativa dell’eurodeputato Giuliano Pisapia, e suggerita pare dallo stesso Tabacci; ma il diniego alla disponibilità di questo ha di fatto semplificato la cernita. Del resto, Tabacci parrebbe incontrare il favore anche della componente pentastellata, più che mai necessaria a conseguire il “ribaltone” in Lombardia, dopo una egemonia del centrodestra che perdura ormai dal 1995.
Le grandi manovre in casa Pd sarebbero nate da un sondaggio (ad oggi top secret) che darebbe in sensibile calo il centrodestra lombardo, e che darebbe all’attuale opposizione chance di successo. Altre valutazioni sono state esaminate ma scartate: in primis, quella di Matteo Colaninno, il deputato renziano. Quindi quella di Carlo Cottarelli, docente di economia alla Cattolica, già interpellato da Renzi per una riformattazione della spending review montiana. Scartata anche l’eventualità di puntare su un sindaco lombardo di fama (in testa il milanese Beppe Sala).
Penultima, ma alla fine scartata, anche l’eventualità della corsa al Pirellone dell’attuale ministro della difesa Lorenzo Guerini, su cui potrebbe pesare l’evoluzione della scelta impopolare dell’invio di armi all’Ucraina. Alla fine, quello di Bruno Tabacci parrebbe essere il nome più accreditato. Col consenso dell’interessato.