MANTOVA ”Analizzate queste cacche e verificate, con la prova del Dna, se a farle davanti alla mia porta è stato il cane del vicino”. L’insolita richiesta è arrivata negli uffici della Polizia locale di viale Fiume da una signora residente in viale Isonzo. Una cittadina chiaramente esasperata dalle brutte sorprese che a suo dire si ritrova spessissimo davanti alla soglia di casa. Lì pare infatti che qualcuno porti il proprio animale a espletare i bisognini, senza riguardo della decenza, ma soprattutto del regolamento di Polizia urbana, che sanziona severamente chi non raccoglie le deiezioni dei propri animali di compagnia.
La signora ha anche un forte sospetto. Anzi, una certezza, avendo visto di persona il responsabile. Ma serve la “prova” per poter procedere con sicurezza, e così chiede in Vigilanza di potere effettuare il test del Dn sul campione abbandonato, e su quello del cane sospettato. «Ci spiace, signora, ma non abbiamo laboratori attrezzati per soddisfare la sua richiesta», è stata la risposta da viale Fiume.
Chiede l’esame del dna sulle feci del cane del vicino
Bisognini davanti alla porta di casa, donna va in vigilanza. “Signora, non siamo attrezzati”