Da Mantova a Fidenza a fare shopping con il tronchese, denunciati tre giovani

MANTOVA – I carabinieri Fidenza hanno denunciato due uomini ed una donna di origine indiana residenti a Mantova, per una serie di furti commessi all’interno del polo commerciale denominato Fidenza Village, Il terzetto di età compresa fra i 20 ed i 30 anni, fingendo di essere uno dei comunissimi gruppi di amici che tutti i giorni affollano il centro commerciale, ha trascorso la gran parte del pomeriggio dell’altgro ieri, facendo visita a numerosi dei negozi presenti, con una particolare predilezione per quelli di abbigliamento, scarpe e accessori. Nel tardo pomeriggio, accedevano all’interno di un negozio di abbigliamento, facendo scattare l’allarme anti-taccheggio ed attirando così l’attenzione del personale addetto alla vigilanza che interveniva e su indicazione della commessa fermava i tre. Il vigilante, vista la situazione richiedeva l’immediato intervento dei carabinieri, che hanno chiesto ad uno dei ragazzi, il più agitato del terzetto, di aprire lo zaino che portava sulle spalle ed all’interno hanno rinvenuto un giubbotto di una famosa marca, del valore di 400 euro, con le placche antitaccheggio ancora attaccate. All’interno della borsa tipo shopping bag, della ragazza è stata rinvenuta una borsetta più piccola della medesima marca della shopping bag ed alcune T-shirt per un valore complessivo di circa 400 euro. Per tutti gli articoli i tre non erano in grado di esibire alcuno scontrino fiscale. Sul fondo alla borsa, occultata abilmente fra gli indumenti, è stata rinvenuta una tronchese in acciaio, di tipo professionale, utilizzata per rimuovere le placche anti taccheggio ed eludere i sistemi di sorveglianza. La merce recuperata è stata restituita ai responsabili dei punti vendita, mentre la tronchese è stata posto sotto sequestro. Al termine di una meticolosa ricostruzione dei fatti, visionate le immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza, accertato il possesso della refurtiva, i tre sono stati condotti in caserma e denunciati in stato di libertà perché ritenuti responsabili del reato di furto aggravato in concorso.