MANTOVA Fondazione Palazzo Te celebra i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri con quattro iniziative, legate naturalmente dal filo rosso dell’arte. Ma un nesso narrativo c’è anche tra il poeta e Palazzo Te, come specificato dal direttore della Fondazione Stefano Baia Curioni: quello della poesia e della trasformazione.
Ad aprire le iniziative è il film di Massimiliano Finazzer Flory “Dante per nostra fortuna”, atto d’amore per la letteratura, il teatro e la danza, attraverso la quale si mostrano le ombre descritte nelle Divina Commedia, facendole diventare corpo. E gesto di gratitudine verso la ricerca del sapere, da tramandare attraverso le generazioni. L’evento è anche un esempio, ha sottolineato il regista, di come i musei possano essere veicolo per opere cinematografiche, oltre ai luoghi solitamente deputati a tale funzione. L’opera è visibile da ieri allo Spazio Te, per i visitatori del Museo. Al lavoro filmico si affianca il reading di 21 tra i più significativi Canti della Divina Commedia, il 17 luglio, nel Cortile d’Onore della dimora gonzaghesca.
La produzione rappresenta pure un esempio del lavoro artistico, proseguito nonostante la chiusura delle strutture. La creatività, infatti, non si è fermata, come ha chiarito il direttore artistico di Ars Creazione e Spettacolo Raffaele Latagliata. Tutta la compagnia sarà coinvolta nella performance teatrale del 3 luglio, per la regia di Federica Restani. Il pubblico sarà accompagnato, proprio come Dante da Virgilio, tra gli impervi sentieri della selva oscura, non solo tramite il linguaggio classico, ma anche in un’ottica contemporanea e contaminata, in grado di rendere il racconto più fruibile.
La declinazione musicale dantesca si terrà dal 25 settembre, con un progetto in due fasi, come illustrato dal maestro Leonardo Zunica, dell’associazione Diabulus in musica: una parte del progetto prevede l’installazione multimediale di alcune opere dell’artista Paolo Cavinato, in dialogo, attraverso suoni e luci, con una componente musicale scelta in relazione all’influenza che Dante ha esercitato anche in tale campo, soprattutto nelle composizioni dell’Ottocento e del Novecento. La proposta fa parte del programma anDante, che a sua volta rientra nella più ampia manifestazione Sonografie, ideata dalla Fondazione nel 2018 per indagare il rapporto tra musica e pittura. Nelle sue varie evoluzioni. Ilperf