MANTOVA Si chiama Domenica, l’età come tutte le signore non ama confessarla, ma sicuramente sono anni portati bene nonostante le fatiche di una vita che l’ha portata in Italia dalla Romania una decina di anni fa.
La si trova spesso in piazza Sordello, seduta su una seggiolina intenta a costruire fiori di carta colorata che mette in vendita ad un prezzo simbolico. “Sono la mia passione – confessa Domenica -: quando sono arrivata in Italia ho trovato lavoro come badante a Castel Goffredo e nel tempo libero ho frequentato un corso alla pro loco sulla realizzazione di questi fiori”. Mamma di sette figli, due sono con lei in Italia ma vivono a Rodigo e Ceresara, mentre gli altri fanno i globetrotter per l’Europa. Tranne uno, che è rimasto in patria coi i suoi tre figli. E a proposito di nipoti qui i numeri si allargano ancor di più considerando il fatto che Domenica è già bis nonna due volte. “Adesso vivo a Rivalta, dove sto cercando un impiego come badante ma nel frattempo vengo in città per creare i miei fiori e offrirli al pubblico. Qui mi sento a casa, l’Italia è la mia seconda casa, e Mantova è una città molto ospitale, dove è difficile non trovarsi bene. In Romania lavoravo in un ospedale psichiatrico, un lavoro pesante che mi toglieva tanto tempo libero. Adesso posso esprimere la mia creatività e questo mi rende felice. Tornare a casa? Adesso no, non è il momento…”.