In aula fra una settimana la demolizione del magone

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MANTOVA Il piano “anti-magoni”, per dirla pittorescamente, prosegue. Dopo i primi segnali avuti con le operazioni di demolizione alla ex ceramica, si prosegue con l’ulteriore “magone” di Fiera Catena, e, a partire dalla fine del prossimo mese, con il vecchio palazzetto dello sport di viale Te. Insomma, i tempi sono maturi per dare corso a un progetto complessivo di rigenerazione urbana che vede impegnata l’amministrazione comunale su più fronti.
Del primo “magone”, quello che affianca la ex ceramica di piazza Polveriera, si è occupata ieri la commissione consiliare deputata al territorio e all’urbanistica. Nel corso della quale sono stati illustrate dall’assessore alla partita  Andrea Murari le controdeduzioni all’approvazione delle varianti al piano di Fiera Catena. Un piano che complessivamente rientra a sua volta nel complesso di riqualificazione generale della periferia, detta Mantova Hub. Tale piano comporterà la destinazione di tale scheletro a piazza-giardino, mentre nella vicina area, già destinata a parcheggio multipiano di servizio al mai sorto Palagiustizia, verrà realizzata la palestra collegata con il futuro plesso scolastico da realizzarsi nell’area ex ceramica.
Di queste pratiche – contestate per motivi procedurali dal consigliere  Giuliano Longfils (Fi) – si avrà il voto definitivo mercoledì 27 febbraio in consiglio comunale, durante il quale rientrerà anche la discussione sull’esproprio del magone dalla società emiliana Cep, attualmente in fase di liquidazione.
Imminente anche la demolizione del “secondo magone”, il rudere del vecchio PalaTe. Per quello la data di inizio lavori è fissata subito dopo la fiera di Sant’Anselmo, a carico di Esselunga, secondo quanto previsto dalla convenzione stipulata fra il gruppo Caprotti e via Roma. In questo caso, la futura destinazione dell’area sarà a parcheggio scambiatore. Ultima tappa, il “terzo magone”, quello di Ponte Rosso, per la cui acquisizione sono in corso trattative.