MANTOVA I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano, nell’ambito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica e condotte nei confronti di due imprenditori bresciani, hanno eseguito il sequestro di 76 fabbricati e 25 terreni ubicati nelle province di Mantova, Brescia, Sassari e Trento, appartenenti ad una società di diritto rumeno, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. Le indagini di polizia giudiziaria, delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, hanno riguardato una bancarotta fraudolenta realizzata da una società a responsabilità limitata milanese operante nel settore immobiliare, dichiarata fallita nel febbraio 2020 dopo aver accumulato, a partire dal 2010, un ingente passivo fallimentare soprattutto nei confronti di istituti di credito.
Nel corso delle attività, è emersa l’attuazione di un’articolata strategia finalizzata all’integrale svuotamento patrimoniale della predetta società che deteneva, direttamente e indirettamente attraverso altre entità giuridiche, un rilevante patrimonio immobiliare e presentava – prima dell’attuazione del disegno “distrattivo” – un patrimonio netto ampiamente positivo. Nello specifico, nel corso delle indagini è emerso che gli amministratori della società fallita hanno realizzato lo svuotamento del patrimonio aziendale attraverso artifizi contabili, consistiti nella trasformazione illegittima delle riserve di capitale per versamenti in conto capitale in posizioni debitorie verso i soci. Usati anche trasferimenti di asset della società fallita (quote societarie e immobili), a beneficio di una società svizzera e di una controllata di quest’ultima, di diritto rumeno, senza alcun effettivo pagamento. L’attività si colloca nell’ambito della più ampia operatività della Guardia di Finanza, coordinata dalla locale Procura della Repubblica – I Dipartimento, volta al contrasto delle più diffuse fenomenologie dei reati fallimentari e societari, contribuendo in tal modo alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.