MANTOVA Aveva minacciato una minorenne di rendere pubbliche alcune foto e registrazioni video che la ritraevano in atteggiamenti intimi, se non gli fosse stata consegnata una cospicua somma di denaro. Con l’accusa di estorsione, dopo un’attenta attività investigativa, era stato rinviato a giudizio un 20enne residente in comune del mantovano. I fatti a lui ascritti risalivano allo scorso anno, quando la vicenda era finita sotto la lente d’ingrandimento della procura virgiliana. Vittima di quel vero e proprio ricatto a luci rosse era stata nella fattispecie una 15enne. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il giovane, dopo aver adescato la ragazzina in qualche chat, era riuscito in breve tempo a carpire la sua fiducia fino al punto da riuscire ad ottenere dalla stessa il suo numero di cellulare. Da lì era quindi scaturita una sorta di relazione virtuale, fatta di complimenti e adulazioni varie sfociate poi in richieste sempre più particolari e pressanti, rappresentate nella fattispecie dall’invio di scatti e video hard. La giovanissima cadendo nella trappola aveva così dato seguito a quelle incessanti pretese, finendo per immortalarsi in scatti dal contenuto altamente privato. Ma una volta soddisfatti i suoi “desideri osè” l’uomo aveva quindi messo in atto il suo piano ricattatorio. Se la 14enne non avesse provveduto a pagare, per mantenere la discrezione circa quelle foto e quindi mantenere il silenzio, lui avrebbe provveduto a rendere pubblico quel materiale che la ritraevano senza veli, attraverso la pubblicazione su diversi siti internet. Messa alle strette la giovane, dopo qualche titubanza, aveva invece trovato il coraggio di raccontare tutto ai genitori, i quali senza perdere un istante si erano immediatamente rivolti per la denuncia alle forze dell’ordine. Ieri mattina l’epilogo giudiziario della vicenda. L’imputato comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Matteo Grimaldi, ha patteggiano un pena pari ad un anno e cinque mesi di reclusione.